martedì 24 novembre 2015

Fase zen...? beh a modo mio

Ele....nessuna risposta acida alla mail?
No, non ne vale la pena.
Noiosa....sei troppo polite in questo periodo! Quindi non hai intenzione di commentare nulla? E cosa fai?
No. Nessun commento. Penso che ho detto tutto quello da dire su più fronti della mia vita. E penso di averlo fatto anche in modo abbastanza esplicito e chiaro.
Le mie scelte le ho prese e ad ogni costo le voglio portare avanti. Cosa praticamente farò non ne ho bene idea...dipende da come mi gira al momento.
Hai rivisto le tue priorità?
A dire il vero le priorità della mia vita sono piuttosto chiare da un po' di tempo. Il problema è trovare le energie e il tempo per affrontare le cose importanti senza farsi distrarre da cose futili, o che per lo meno tolgono della serenità nella mia vita.
Un po' difficile da realizzare, come fai?
Semplice. Basta identificare le cose superflue: se non facessi più questa attività mi mancherebbe più dell'ansia che ad oggi apporta alla mia vita? Se la risposta è no (e lo è da un po' di tempo) allora è una cosa eliminabile. E quindi basta. Non sarà più fatta o se è necessario farlo gli sarà data la giusta priorità, pari a zero
Quindi hai raggiunto la fase zen?
No, semplicemente mi sono rotta i coglioni

In effetti non è che si può pensare che una persona di punto in bianco cambi. Io sono una personcina acida, aggressiva e che prende tutto sul piano personale e come tale rimango. Ma alla suonata età di 33 anni, e dopo tanto tempo e tanti soldi, ho finalmente imparato a cambiare approccio. Sbottare e dare di matto non serve a nulla, anzi è controproducente (ma non per questo prima o poi non mi toglierò un paio di macigni dalle scarpe....). La soluzione migliore è lasciare perdere. Andare avanti. Non dare soddisfazioni ma soprattutto non sprecare energie. Da brava ingegnere credo fermamente nelle leggi della fisica, in particolare la terza legga di Newton che dice che per ogni azione equivale una reazione di pari forza ma di segno contrario. Ma la reazione più potente è quella del silenzio e dell'indifferenza.

martedì 13 ottobre 2015

Perchè l'unica cosa importante è quanto amo tirare con l'arco.


E dopo sei mesi che non prendevo in mano il mio amato arco (e dopo averlo usato circa 3 volta nel restante anno e mezzo) eccomi che domenica mattina alle 6.30 mi alzo sveglia come un grillo per andare a fare una gara.
La paura era tanta. Paura di non riuscire a prendere nulla. Paura di non riuscire a farcela per la mia caviglia dolorante. Paura di non riuscire a prendere in mano l'arco per i ricordi associati. Paura di non avere del tutto superato le mie paure e i miei conflitti e per tanto non riuscire a sgomberare la mente per non pensare a nulla e tirare.
E invece...forse complice il sonno e la stanchezza...mi ritrovo il sabato sera a prendermi cura del mio arco e la domenica a riprenderlo in mano come se nulla fosse successo. Come se fosse una cosa che faccio tutti i giorni. Come se il mio arco fosse l'ovvia prosecuzione del mio braccio.
E con una semplicità inaudita eccomi a tirare (e anche discretamente bene devo dire).
Mi sento come Alice che cade nella tana del Bianconiglio, ma non è un incubo. E' come ritrovarsi in un mondo magico dove nulla ha importanza...non importa chi sono, cosa faccio nella vita, gli obiettivi che non riesco a raggiungere, le cose brutte che succedono, le cose belle che sono capitate, quello che vorresti e non arriva. Importa solo di essere immersa nella natura. Con i suoni del bosco, e questa volta dell'Adda. In un panorama mozzafiato...ben distante dalla fredda e triste Milano.
L'unico obiettivo da inseguire è il bersaglio.
L'unico metodo raggiungerlo è crederci, credere in me stessa.
L'unico mezzo per credere è non pensare, ma addirittura ridere o cantare una canzoncina sciocca che mi faccia sorridere.
L'unico ostacolo è il dolore lancinante alla caviglia, che non è comunque abbastanza forte per impedirmi di assumere la posizione corretta e tirare.
Perchè l'unica cosa importante è quanto amo tirare con l'arco.
E in un momento finalmente capisco chi sono, perchè in quel preciso istante sono veramente me stessa: una ragazza che ride, senza pensieri ne tensioni. E tutto diventa magicamente bello. Semplice. Reale. Genuino. Mi dimentico i miei anni e me ne sento...non lo so, potrei dire 15 ma non sarebbe corretto, perchè è come se non ne avessi nemmeno uno e 33 nello stesso momento.
Ma come Alice, prima o poi ci si deve svegliare dal sogno...Ma il pensiero è solo uno: non vedo l'ora che arrivi il prossimo fine settimana per poter tornare nel mio magico Paese delle Meraviglie.

mercoledì 16 settembre 2015

E se avessi una sorella? E se fossi stata adottata? Io... come reagirei....?


Quest'estate ho letto una storia molto triste di due ragazze, ciascuna delle quali aveva una situazione famigliare particolare.
Silvia, la prima aveva scoperto di essere adottata ed era entrata profondamente in crisi perchè quella in cui viveva non era la sua famiglia.
Elisa, era una figlia illegittima e non voleva comunicare ai suoi fratelli biologici di essere la loro sorella perchè non voleva sconvolgere la loro vita, non voleva rovinare l'immagine che loro avevano del padre morto.
Due vite strane, ognuna con la propria particolarità ma entrambe accomunate dal bisogno, per sè stessi o per gli altri, della stabilità della figura famigliare.
Non sono uno psicologo, per cui non tenterò di spiegare quello che le due ragazze hanno potuto provare. Ma posso dire che reazione questi racconti hanno suscitato in me....
... e se fossi stata adottata? Il pensiero di essere stata scambiata nella culla l'ho avuto ogni tanto (il fatto che non assomiglio per nulla ai miei genitori mentre le mie amiche sono molto simili ai loro genitori o fratelli è stato il fattore scatenante, fino a quanto non ho visto una foto delle mie zie e di mia nonna da giovane... non ci sono dubbi.. nessuno scambio di culla!). Ma questo non ha suscitato in me alcun turbamento per non vivere con la mia famiglia. Perchè non credo nella famiglia come mero materiale genetico che viene tramandato. I cromosomi sono importanti ma oltre che a determinare come fisicamente siamo non fanno altro. Chi ci forma per quello che siamo è la famiglia in cui viviamo e che accettiamo per tale (dove accettiamo è un eufemismo per amiamo con tutto il cuore). E io non solo ho accettato la mia famiglia, ma l'ho anche scelta. Perchè anche se non siamo la famiglia del mulino bianco... siamo la famiglia che io voglio. E che non cambierei mai. Mi farebbe male il fatto di apprendere una notizia del genere ormai da molto adulta ma capirei le motivazioni (dicasi paura) che spingono un genitore a non affrontare certi temi. Sarei curiosa su chi possa essere la mia famiglia biologica. Avrei paura di sapere perchè mi abbiano abbandonata. Vorrei capire perchè i miei genitori non abbiano parlato prima. Ma non rinnegherei la mia Famiglia, anzi vorrei cercare le mie origini proprio con loro, perchè è questo che devono fare i genitori a mio avviso: aiutarti a crescere a dispetto di quanto questo possa fare male a loro, perchè se non si comportano così i così chiamati "genitori" non sono altro che delle persone egoiste. Forse non è quello che fanno tutti i genitori, ma di sicuro è quello che mi hanno insegnato la mia mamma e il mio papà, che, nonostante i loro cento difetti e i miei mille difetti, hanno sempre messo me al primo posto a dispetto loro.

...e se non fossi figlia unica? Non so che reazioni hanno le persone normali a questo dubbio. Io l'ho chiesto ai miei genitori...
Mamma... ma tu hai avuto altri figli di cui non sono a conoscenza?
No. Un solo cesario ho fatto e nessun parto naturale. Tu non eri un parto gemellare, per cui direi di no
Papilli, ti faccio una domanda seria. Non mi arrabbio, ma mi prometti che mi rispondi sinceramente anche se non mi piacerebbe?
Si. Parla
Ma...non è che per caso io ho in giro un fratello o una sorella o più di uno?
Si...2.
Papi, scusa??????
Si, Carlo ha 2 fratelli
NO!!! Papi!!! Chi se ne frega di Carlo. Io, tua figlia...
Ah...no. Nessuno, almeno non che io sappia

E se le risposte fossero state differenti? Delusione per non averlo saputo prima. Rabbia perchè detesto essere figlia unica e ho sempre sognato di avere un fratello e una sorella e non sarebbe giusto ne per me ne per loro crescere soli e non come una famiglia. Curiosità per conoscere qualcuno che è sangue del mio sangue. Curiosità per capire i motivi che hanno spinto qualcuno ad abbandonare i propri figli volontariamente.
Ma a differenza di Elisa, penso che scoprire la verità non modificherebbe la stima che ho dei miei genitori. Perchè siamo tutti umani. Sbagliamo. Ci sono sbagli per cui si può soprassedere. E sbagli...semplicemente non perdonabile. E rifiutare un figlio è uno di questi (che persona di merda sei se non hai il coraggio delle tue azioni? Hai messo al mondo un figlio. Lui non ha colpe, nasce innocente. Ma se lo rifiuti lo rovinerai per sempre, soprattutto se ne è a conoscenza, come potrà crescere con un minimo di autostima?). No. Non è vero.
Se mia madre avesse dato in adozione un figlio sarebbe stato per qualcosa veramente di grosso (ha rinunciato a un lavoro pieno di responsabilità e che la faceva sentire realizzata per me, rinunciare a un figlio per lei? Impensabile), vorrei capire. Mi correggo, vorrei capirla ed aiutarla.
Ma se mio padre volontariamente non avesse riconosciuto un figlio, lo metterei in dubbio come uomo perchè sarebbe solo un quaquaraquà. Mi dispiacerebbe per lui. E per il bambino abbandonato. Mi sentirei in colpa per il privilegio di essere cresciuta con il mio papà al fianco, mentre lui no. Mio padre ci perderebbe tantissimo ai miei occhi come uomo. Ma resterebbe sempre il mio Papilli, perchè il rapporto padre e figlia è a 2, solo io e lui e questo non si può cambiare.
Sta di fatto che se fossi la sorella di Elisa vorrei sapere della sua esistenza e la vorrei nella mia vita, per la felicità di tutte e due. Per farle capire che....non è colpa sua. E non è colpa mia. Vorrei vedere la faccia di mia sorella, magari saremmo talmente simili che entrando nello stesso bar le persone penserebbero di vedere la stessa persona due volte. Io l'accetterei. Ma capisco la paura di Elisa di non volere intaccare la vita di qualcun altro (e la paura delle possibili reazioni che potrebbero ferire più profondamente di un coltello).
Ma più che altro vorrei che mio padre mi dicesse la verità, perchè avermi mentito guardandomi in faccia intaccherebbe non solo la sua immagine di uomo ma anche di papà. Perchè potrei accettare il pensiero che mio padre abbia un'altra famiglia (tutti nella vita abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, è umano). Ma non che chi amo che mi menta guardandomi negli occhi. Un errore ci rende umani e incasinati, la perdita di fiducia ci rende semplicemente degli estranei.

Ma grazie al cielo non sono ne Silvia, ne Elisa. Ma ovunque esse siano...volevo solo dire...che chiunque abbia superato indenne delle situazioni particolari come le loro nasconde dentro una forza immensa anche se forse loro...nemmeno se ne rendono conto.




sabato 12 settembre 2015

Una lacrima serve ad esprimere le mie emozioni



Io piango, lo faccio spesso. E non me ne vergogno. Non sono di quelle persone che crede che sia disdicevole che qualcuno pianga (o se lo si fa, deve essere una cosa prettamente privata e nessuno lo deve sapere). Penso che piangere sia liberatorio e che, come mi diceva mia mamma "Piangi, che poi ti vengono gli occhi belli"...e io senza ombra di dubbio ho degli occhi splendidi!

Non voglio essere fraintesa, non sono una di quelle che ha le lacrime in tasca che nei momenti strategici strizza gli occhi e voilà, una lacrima. Ovviamente io piango nei momenti meno opportuni o in cui le persone normali non piangono... e più che tenerezza, negli occhi di chi mi sta accanto genero una sorta di sgomento.
Se si tralasciano i momenti di dolore fisico in cui piangere è uno strumento naturale per esprimere male (beh, li più tento di controllarle e più le lacrime scendono, per cui ho adottato la tattica dello sguardo in alto per contenere i danni), per il resto le lacrime sono soggettive, sono il modo per esprimere le mie emozioni....
...rabbia....dove le lacrime nascono per la frustrazione di non poter reagire come si vorrebbe (lo so, è una reazione tipicamente femminile, ma almeno una lacrima non ha mai suscitato alcuna denuncia per aggressioni fisiche, quindi un punto a favore di noi donzelle)
...cuore infranto...data la mia incapacità di avere situazioni semplici nel campo sentimentale mi è capitato spesso di piangere per amore e posso dire che queste lacrime sono paragonabili a quelle del dolore fisico, nascono spontanee. Ma hanno la particolarità di non riuscire a calmarmi anzi mi affossano ancora di più. Mi ricordo ancora l'ultima volta che ho assaggiato una di queste lascrime sul mio viso...a differenza delle altre non erano salata (forse perchè ne avevo già versate troppe). Non erano liberatorie (più le versavo e più ne scendevano). Non mi piacevano.
...felicità...no, non è il mio caso...ma se succede aggiorno il post
...gioia... "Ele, ti devo dire una cosa ma non piangere...(premessa ovviamente disattesa), per il mio compleanno vorrei un regalo da te" "Dimmi..." "Mi fai da testimone...?" lacrime... "Ele, lo prendo come un si?"
...musica... mi emoziona la musica, in quasi tutte le sue forme, ma se dal vivo a un concerto serio o a un musical allora è la fine. Inizia la musica e un brivido mi scorre lungo la schiena...il cuore batte forte...il sorriso nasce dal profondo del mio essere e il mio senso di appagamento si manifesta piangendo
...film...considerando che da bambina adoravo Pinocchio ma piangevo come una fontana perchè il Babbo era stato inghiottito dalla balena (Dumbo...un fiume a ogni visione... Bambi bandito dai film da vedere....), il cuore tenero davanti a un film era una scelta scontata. E così riesco a piangere davanti qualsiasi cosa sia un filino triste (tipo i cartoni dello studio Ghibli....sigh) fino al culmine di lui, il film più triste del mondo..."L'incompreso?" Chiederebbe mia mamma... no, molto peggio: Hachiko straziante...

A quando la prossima volta che piangerò? Semplicemente la prossima volta che le emozioni prenderanno il sopravvento...

Amore a prima vista....casa mia

Forse il fatto genetico incide...da buona figlia di un geometra sono cresciuta tra lucidi e progetti di case e il mio sogno più grande è sempre stato quello di avere una casa mia.
E fu così che appena ho iniziato a lavorare ho iniziato a guardarmi in giro alla ricerca di un appartamento perfetto.
Come al solito la mia scelta può sembrare del tutto irrazionale e istintiva, ma la ricerca è durata qualche annetto. Di case ne ho visionate un sacco sui siti ed alcune dal vivo. Di carine e nel budget la scelta era vasta, ma c'era qualcosa che mancava. Non avevano quel quid necessario ad essere perfette. Fino a quando... sono entrata nell'appartamento perfetto (o nella mini casa come la chiama mia mamma).
E' stato amore a prima vista. Nonostante la casa fosse tutta gialla e soprattutto blu è scoccata la scintilla (e per superare il blu vuol dire che era proprio un amore immenso...) e come in una visione eccomi che esco in accappatoio dal bagno per entrare in camera... e da li ho capito che quella era la mia casa.

lunedì 7 settembre 2015

L'Amica ritrovata...

...l'Amica che hai rischiato di perdere per incomprensioni o forse solo perchè in alcuni momenti si ha bisogno di stare da soli ad affrontare i propri problemi... ma che ritrovi e ti accorgi che più di prima ora le sei vicina e la senti vicina... (le mie anime gemelle)






Beh, tre anni fa mi sono rotta la caviglia (lo so, è una costante della mia vita). Ma se ripenso a quel periodo mi vengono in mente tante cose, ma la cosa più brutta è che proprio in quel momento ho perso Lei, il mio alter ego. Ci abbiamo messo quasi un anno per riavvicinarci, un'eternità. In quell'anno ognuno di noi ha avuto i suoi casini e le sue disavventure. Un anno è stato pari a una vita interna, e non mi perdonerò mai di non esserle stata vicina in quel periodo. Ma poi... dal nulla eccolo li, un week end al lago in cui a nastro ci siamo raccontate tutto...un fiume di parole....come se non ci fossimo mai allontanate.
Ed eccoci qua ora più unite che mai, a telefonarci ad orari improbabili passando da discorsi impegnati a stupidate sulle serie tv, racccontando spoilerate sull'ultima serie di the big bang theory o se Dragon Traniner 2 sia migliore del 1...
Ma la cosa incredibile è come mi riesca a capire sempre e in ogni caso sia sempre dalla mia parte. Due donne complementari: l'una ottimista e l'altra (io) pessimista, una che crede nei sogni e l'altra cinica (sempre io), una dolce e l'altra aggressiva (indovinate un po' chi???), una laureata in lettere e una in ingegneria (così almeno abbiamo una visione del mondo complementare) e gusti opposti sugli uomini (eh si, per un uomo non litigheremo mai). Ma nonostante tutto sembra che la mia vita sia riflessa nella sua, perchè (rotture ossee a parte) sembra che le cose che succedono all'una prima o poi capitino anche all'altra (e qua se prima o poi qualcuna delle tue avesse una botta di culo ogni tanto....non farebbe schifo, che ne dici??).


ho realizzato quanto sia duro essere miei amici proprio adesso, ma sapendo che ho il tuo supporto sta' rendendo la mia vita molto piu' facile.

venerdì 4 settembre 2015

I sogni e le affinità elettive....

Io sogno, o meglio sognavo

Non ho la pretesa di ricordarmi i sogni della fase REM, ma una volta mi ricordavo i sogni che facevo prima di svegliarmi, erano sempre un po' assurdi e surreali e da lunedì a venerdì ecco che l'ultima immagine era qualcuno attinente al lavoro che compariva nel mio sogno e diceva "Ciao... oggi non ci vediamo?" (ogni giorno qualcuno di diverso, volevo fare un calendario....). Ma poi ho smesso di ricordarmi anche quelli. Forse perchè non dormo in modo sano, spesso è più uno svenire esausta a orari assurdi (ma questo è un'altro post...). O forse perchè a volte i miei sogni mi inquietano. Non che io faccia degli incubi (da quando vivo da sola e ho bandito film dell'orrore o gialli spinti, gli incubi sono pressochè spariti). Ma non mi piace quello che sogno. Mi turba. Perchè a volte quello che sogno accade. Non che tutti i sogni si avverino, ma di solito quando ti svegli ti rendi conto di aver sognato.E lo stesso vale per quel tipo di sogno, capita come un dejavu... (e non ho scelto tra nessuna pillolina blu o rossa, quindi so di non essere in Matrix!) e ti accorgi che non è un sogno normale. Personalmente me ne ricordo alcuni, ma all'ultimo ho deciso che non ne volevo più, non coscientemente.
ore 6:58 hai un messaggio da Gio "Hey... pronta a fotografare? dai, oggi ti do lezioni sull'uso del manuale
Mi sveglio e guardo il telefono...un messaggio alle 6:58....
Mi spaventano certi sogni. Perchè credo che tutti noi abbiamo fatto dei sogni simili nella vita (coscientemente o meno). Ma gli unici che ricordo sono quelli che coinvolgono persone verso cui ho un legame emotivo forte, fino a quando non ho deciso di non volerli ricordare. No, non è impossibile. Il cervello è più potente di quanto si pensi... Ed è così che continuo a ignorarne i ricordi (e per paura, ignoro tutti i ricordi dei sogni) perchè non voglio che sia un sogno a sottolineare con chi ho legami forti. Ma non per questo ho smesso di fare certi sogni. Come lo so è semplice, sono quelle sensazioni che senti nel profondo dello stomaco, per cui ti senti al mattino e sai che...
...dovrai accompagnare tua madre proprio in quel giorno...non sai il perchè ma devi. Ed ecco che con una gita fuori porta, scacci i tuoi demoni...
...devi chiedere a un'amica come va il suo cuore...e te lo senti nello stomaco ma non sai perchè....ed era il giorno giusto per chiederlo
...ti svegli al mattino e senti che in qualche modo avrai un contatto con quella persona che ti fa sorridere...ed ecco che inaspettatamente arriva una mail

Non mi sento una maga o che altro, ma credo che il nostro cervello abbia molte capacità che noi non sappiamo sfruttare. E che in qualche modo i nostri sogni riescano in maniera inconscia a collegarci con le persone che psicologicamente sentiamo più vicine (perchè c'è un'affinità, un sentimento o semplicemente perchè ci pensiamo tutto il giorno).

Nel 1950 Carl Gustav Jung ha espresso il suo concetto di sincronicità, "un principio di nessi causali" che consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro in maniera non causale, cioè non in modo tale che l'uno influisca materialmente sull'altro, ma in quanto appartengono entrambi a un medesimo contesto o contenuto significativo.
Il fenomeno della sincronicità è quindi la risultante di due fattori: 1) un'immagine inconscia si presenta direttamente (letteralmente) o indirettamente (simboleggiata o accennata) alla coscienza come sogno, idea improvvisa o presentimento; 2) un dato di fatto obiettivo coincide con questo contenuto.(C.G. Jung, La sincronicità come principio di nessi acausali)
La mia non è una voce autorevole, quindi chi sono per smentire uno psicologo..? Almeno qualcuno è riuscito a spiegarmi le sensazioni che ogni tanto provo e che si rivelano, stranamente attinenti con quanto dovrà accadere.

mercoledì 2 settembre 2015

Il mio secondo tatuaggio....credere


Dopo la Fenice il secondo tatuaggio non poteva non essere evocativo di qualcosa... doveva essere un messaggio per me forte, qualcosa d'importante.
Come mio solito può sembrare che io abbia fatto qualcosa di totalmente pazzo e istintivo (forse perchè non ho detto nulla a nessuno e ho postato la foto del tatuaggio su Facebook o mi sono presentata dai miei genitori e dagli amici di punto in bianco dicendo "Guardate cosa ho fatto oggi...."). Ma ci ho pensato un pochino (4 anni direi che sono un tempo sufficiente).

Cosa fare? Inizialmente volevo un lupo e la luna, in netta contrapposizione con il sole e la fenice (perchè il lupo? senso di branco e di famiglia. perchè la luna? perchè io sono un animale notturno).
In realtà? Poi un ricordo ha preso piede nella mia mente... una foto di me da piccola in controluce che soffio un soffione. Quanto mi piaceva farlo, e come mi piace tuttora! Un gesto semplice che in realtà aiuta a spargere nel vento i semi del dente di leone o taràssaco comune. No che il fiore mi piaccia, anzi... Ma il soffione ha qualcosa di magico per me. Forse per il fatto che i semi possano fluttuare liberi nel vento o per il fatto che quando soffiavo un soffione (e soffio) esprimevo un desiderio. E non è importante se qualche desiderio si sia mai avverato. L'importante è credere.... ed ecco che la scelta è stata semplice: un soffione con Believe come gambo.
Dove farlo? Ecco la domanda più difficile di tutte... Sulla schiena..ma dove.... Sulla spalla, con i semi che spinti dal vento portano i sogni all'esterno, per renderli reali e se non lo saranno, almeno fuori da me ci sarà qualcosa verso cui tendere, a cui credere, perchè se i sogni restano dentro di noi non possiamo fare nulla se non tenerli stretti e invece bisogna lasciarli andare e rincorrerli, anche se sono irrealizzabili. Ma c'è bisogno, almeno io ce l'ho, di credere in qualcosa e di lottare per averlo.
Con chi farlo? Stavolta... nessun uomo! Volevo accanto a me una delle mie amiche, una delle persone più speciali che io conosca, ma purtroppo all'ultimo non ha potuto. E sinceramente ora dico...per fortuna. Perchè avevo bisogno di fare questo da sola, io e i miei sogni. Anche se da sola...il tempo non è mica volato e sono state due ore di tortura...
Arrivata a casa, ho avviato i procedimenti di pulitura e medicazione ed ecco che davanti allo specchio lo vedo, è immenso!!!! Panico e terrore nei miei occhi, avrei voluto chiudere gli occhi e farlo sparire. Ma solo per pochi giorni, ora mi trovo a guardare sopra la mia spalla e sorridere nel vedere quei segni neri spuntare. E mi aiuta a ricordare...di credere nei miei sogni....

sabato 29 agosto 2015

Gufi o allodole? IO gufo tutta la vita!!!


Il mondo si divide in due grandi categorie di persone: “i gufi” e le “allodole“. I primi sono nottambuli, ingranano tardi e tirano avanti facendo anche le ore piccole senza difficoltà, i secondi sono mattinieri e prendono alla lettere il detto che il mattino ha l'oro in bocca.
Io che di mattina più che l'oro ho in bocca un topo morto e che fino ad almeno un paio d'ore dal mio risveglio più che parlare grugnisco (tempistiche inversamente proporzionali all'ora della sveglia), mi ritrovo attorniata prevalentemente da allodole...che vita difficile quella di noi gufi....

Ringrazio profondamente chi pensa che io sia insonne e mi da consigli "utili" tipo: vai a letto presto, evita in caffè, prendi una camomilla, svegliati presto al mattino e vedrai che poi crolli.
Ma direi che non ho bisogno di paladini dal mio riposo... non sono insonne. Si definisce insonnia quel disturbo del sonno caratterizzato dall'incapacità di prendere sonno nonostante ce ne sia il reale bisogno fisiologico. E considerando che io dormo (poco ma dormo), ovunque (anche se il mio posto preferito rimane il treno...), odio il caffè (si chiama sopravvivenza quello che prendo nei giorni lavorativi), non digerisco la camomilla (non soffermiamoci su tutte le mie stranezze ora), se vado a letto presto tanto non dormo e mi irrito solo, e che vado a letto alle 2 ma alle 7 mi sveglio lo stesso (dai, ogni tanto capita anche il miracolo... mezzanotte a letto)...i consigli anche se gratis non sono utili!

Fin da piccola non gradivo molto dormire di notte, direi che non amavo dormire in generale, così fino ai 3 anni non ho dormito, per la gioia dei miei genitori...mio padre capiva i genitori che per disperazione buttavano i figli dalla finestra...e mia madre la prima volta che ho dormito senza piangere mi ha svegliata perchè credeva che io fossi morta....
Dopo i tre anni finalmente ho iniziato a dormire, ma da che io ho memoria, ho immagini di me che guardavo la televisione con i miei alla sera o che leggevo prima di dormire (il bello di non avere la tv in camera era che leggevo un sacco), tirando tardi e al mattino guai. E con il tempo la situazione è peggiorata, il mio bioritmo oramai si è assestato sulla modalità "Gufo" ma ahimè con gli orari di risveglio delle allodole (perchè il treno non cambia orari in base al mio ciclo di sonno...).
Sinceramente non ho problemi di troppa stanchezza per non aver dormito abbastanza. E se potessi scegliere non diventerei un'allodola. Non fraintendetemi, mi piace la mattina e quando riesco il sabato ad alzarmi presto mi piace godermi la mattinata, mi riempie la giornata. Ma amo molto di più la notte (sempre più convinta che nella mia precedente vita io fossi un vampiro...)...il silenzio...la quiete...il buio...la luna e le stelle... e le idee geniali che vengono. Perchè è di notte che aumento la mia produttività (non è normale fare i conti delle spese di casa o dell'arco alle 2 di notte? o mettersi a scrivere il blog?).
Quindi... dato che amo essere gufo e non rompo particolarmente le scatole alle allodole (beh... a parte se mi parlate appena svegli... "Ele...Buongiorno!... sono le otto ed è solo mercoledì" "GRRRRR..Ah Marti...Ma v....") per cortesia...lasciatemi vivere come un gufetto in santa pace....


venerdì 28 agosto 2015

E dopo il tallone d'Achille...la caviglia di Elena


Ognuno ha il proprio punto debole, e il mio è indubbiamente la mia caviglia sinistra.Perchè puntualmente, a tre anni dall'ultimo gesso...caddi rovinosamente e super distorsione e gesso per 18 giorni. Questa è la versione breve...ma ecco come è andata nel dettaglio.
I segnali che ho ignorato....
I primi presagi dell'imminente dramma sono stati piuttosto chiari.
1. il non vedente che tenta di azzopparmi con me che basita guardavo questo diabolico bastone allungarsi e finire tra i miei piedi in movimento e...pum!!!! eccomi per terra stranamente illesa (a 2 mesi dal dramma)
2. la gara organizzata da noi in cui tutti gli arcieri erano incolumi a parte quella sfigata che si occupa di accettazione e classifica che nel vendere i biglietti della lotteria mette male il piede e...crack!!! la caviglia cede e deve chiedere del ghiaccio secco all'ambulanza dicendo "Dai Presi, almeno non abbiamo pagato per nulla l'ambulanza quest'anno!" (a un mese dal dramma)
Il fatto
Eccomi li, a un giorno dalla partenza per il mare. Che ovviamente alle 11 di sera decido di andare a trovare un'amica (tanto la cena precedente era finita...la valigia pronta...un giretto a Bergamo non mi ucciderà mica.... SBAGLIATO!!!!!!!!!!!!!!!!). Stranamente in tiro: taccho 10, magliettina grintosa, jeans stretti, pettinata. Super fiera di me (una volta tanto) parcheggio e sto per entrare a casa della mia amica che...Spum!!! (censurati i miei epiteti) cado come un salame per una buca nel terreno. Mi alzo al volo...ok, non mi ha vista nessuna. Entro in casa della mia amica e come una stoica mi metto a dialogare con la gente che aveva a cena. Faccio finta di nulla e ignoro il dolore lancinante alla caviglia. Fino a quando...non riesco più a dire frasi di senso compiuto (non che io di solito ci riesca, ma almeno ci provo...).
"Vale...mi sa che vado al pronto soccorso ora.."
"NO ELE! Non se ne parla... ora togliamo i tacchi (perchè non si tolgono mai i tacchi se non in casi estremi), ti porto un paio di ciabatte, facciamo alzare X e andiamo al pronto soccorso insieme. Ah..intanto ti porto le stampelle!" (Ovviamente chi non ha in casa un paio di stampelle, nella sfortuna un po' di fortuna almeno...)
E fu così che Mr X, come un Principe Azzurro (non per affinità, ma solo per la maglia azzurra e per la macchina bianca) incurante del vino appena bevuto ci accompagna al pronto soccorso. Ci mancavo solo essere fermati dalla Polizzia, con annesso ritiro della patente ed eravamo a cavallo!!!
Il giorno dopo
Ovviamente di notte l'ortopedico non c'è, e così il giorno successivo rieccomi in ospedale per un consulto...GESSO per 18 Giorni! Con il commento dell'ortopedico "Beh, la caviglia è veramente conciata male...guarda quante belle fratture vecchie e non del tutto sistemate (ma dai, come se non lo sapessi). Ora devi stare a riposo per almeno 18 Giorni (ma non sono un po' troppi 18 giorni per una distorsione io...) No, non puoi andare al mare oggi, direi che è evidente (sigh sigh sigh). Riposati e ci vediamo il mese prossimo".
La convalescenza
Per la prima volta in vita mia...posso dire che non vedo l'ora di andare al lavoro. Ma almeno a dispetto delle scorse distorsioni
- l'ho presa con filosofia... ho pianto come una disperata solo per il primo giorno....(facciamo progressi, la prossima volta nemmeno quello)
- ogni giorno faccio qualcosa di diverso... tv, internet, blog, lettura, colorare (ok, dato che non so fare la maglia e ho finito le cose da fare seduta, mi sa che dovrò ricominciare da capo il giro)
- tutti i giorni c'è qualcuno che sdrammatizza "beh, era da un po' che non ti vedevo con il gesso, ti mancava?" "Calma e Gesso" "Dai il gesso fa risaltare il colore dello smalto", ma la migliore è "No, dai Ele, mi hai mandato una foto vecchia in cui avevi il gesso per fare uno scherzo..."
- ho finalmente imparato a farmi le punture di eparina senza avere la pancia piena di lividi (ora non sembro un puffo ma solo una che ha avuto un incontro molto ravvicinato con un porcospino....)
Ma soprattutto, ho imparato a riderci sopra. Perchè anche se mi incazzo non ci posso fare nulla.

giovedì 27 agosto 2015

Perchè scrivo...? Semplice...è più facile...


Non sono brava a scrivere, non lo sono mai stata (come sottolineava la mia insegnante di italiano delle medie). Ma mi sono sempre rifugiata nella scrittura. Ovviamente non ho mai tenuto un diario come la maggior parte delle ragazzine. Ma scrivevo per me stessa delle lunghe lettere in cui esprimevo i miei pensieri, quello che sentivo e che provavo, e poi le stracciavo o le bruciavo. Perchè non era importante che qualcuno le leggesse, perchè l'importante era scrivere.
Poi con il passare del tempo mi sono evoluta... lettere alle amiche (e che lettere, pagine e pagine di racconti e di immagini, forse le ho ancora in cantina le lettere ricevute); ... cartoline che non venivano imbucate ma consegnate a mano così avevo più spazio per scrivere. E poi è arrivato il cellulare e internet e le mie comunicazioni sono cambiate. Lunghissime mail in cui mi raccontavo nei momenti tristi o in quelli felici, messaggi chilometrici e chat infinite (nonostante io continui a non amare le chat). E poi le note su Facerbook, che senza rendermene conto si sono trasformate in post su un blog.
E mi sono trovata come da ragazza a scrivere i miei pensieri, qualunque essi siano, ma con la differenza che non sono solo per me ma sono pubblici. Non ho la pretesa che qualcuno legga i miei pensieri, ma loro hanno la pretesa di essere scritti. Perchè alcune cose sono dentro di me e hanno la necessità di uscire.E scrivere è il modo più semplice di farlo...
...perchè nessuno ti interrompe per chiedere chiarimenti o per dire quello che è successo a lui di simile, facendoti sentire come se quello che tu stai dicendo non sia importante...
...perchè non vedi la faccia delle persone a cui ti stai raccontando e puoi non vedere compassione, tristezza, ironia, paura o qualsiasi espressione loro abbiano, perchè un foglio di carta o una pagina web non ti giudicano, ma semplicemente si riempiono man mano che tu scrivi o digiti una parola...
...perchè puoi scrivere quando vuoi; non hai bisogno che un altro interlocutore sia disponibile. Quando ne senti il bisogno puoi farlo. E così fregandomene delle regole stilistiche scrivo quello che mi viene, come mi viene, e come sempre di getto, non rileggendo quasi mai quello che scrivo. Perchè i pensieri non possono essere corretti e rimaneggiati, se escono in un modo e con determinati termini è perchè vogliono uscire così.
Non che io abbia paura di dire quello che penso (a volte lo faccio troppo spesso). Ma alcune volte è difficile e scriverlo mi permette di esprimere cose che a volte non avrei il coraggio o la forza di dire, e così se qualcuno vuole capirmi può farlo. Non obbligo nessuno, ma gliene fornisco la possibilità. Perchè non ho problemi che qualcuno mi legga, ho imparato da tempo che ci sono persone che non ti capiscono anche se metti le indicazioni stradali o cartelli, semplicemente non voglio capire; e ci sono altre che ti capiscono sempre anche se non dici nulla, ma forse a volte un aiutino per capirmi meglio va dato....

la paura... ha il diritto di fermare la nostra felicità?


Eccola li che si annida dentro di noi e quando meno ce l'aspettiamo striscia fuori e ci morde con il suo liquido paralizzante. Perchè è questo che fa spesso la paura. Ci impedisce di muoverci. Ci impedisce di agire. Ci attanaglia nella sua morsa e ci stinge. E noi incapaci di agire restiamo in balia di essa. Perchè a volte è più facile aggrapparsi alla paura che affrontarla e vivere.
Personalmente penso che la paura più grande al giorno d'oggi non sia la paura per la propria incolumità fisica (almeno a me non è mai successo), ma sia la paura dettata dai nostri complessi, dai pericoli creati dalla nostra mente. Perchè tutti noi abbiamo dei complessi, i nostri scheletri nell'armadio. C'è chi ha paura della morte delle persone care, chi di non essere capita, chi di non essere amata o in generale di essere accettata e chi di essere felice. O forse queste sono solo le mie paure.
Ma ultimamente parlando con un po' di persone ho capito che tutti abbiamo le nostre paure e anche se le comprendiamo non le vogliamo affrontare. Per mille motivi...non siamo pronte, sono più grandi di noi, non possiamo affrontarle da sole o... o per il fatto che in fondo in fondo a volte queste ci fanno compagnia da talmente tanto tempo che siamo abituate ad averle accanto e tentare di superarle terrorizza (eh, si... la paura è una sorta di circolo vizioso, un labirinto districato la cui via d'uscita è visibile solo dall'altro). Perchè è facile nascondersi dietro di esse, almeno abbiamo una giustificazione per non essere felici, perchè c'è la nostra paura più grande che ci blocca e non ci fa vedere la felicità che si potrebbe spalancare se solo riuscissimo a guardare un pochino più in la....
Gli esempi sono innumerevoli, ma eccone alcuni:
- l'ultimo esame da superare che terrorizza talmente tanto che non si vorrebbe nemmeno aprire un libro,
- un amore che ha fatto male ma che brucia ancora nel petto e anche se può rinascere fa paura anche solo per il ricorso della sofferenza patita,
- la paura di non essere accettata dettata da un ricordo da bambina che arde nonostante gli anni, una bambina in una macchina che vede qualcuno attraverso un vetro ma che non lo abbraccia perchè lui non la vede nemmeno.

Personalmente dopo anni ho affrontato la mia paura, l'ho esorcizzata. L'ho dichiarata a voce alta, non solo a me stessa. Ho capito che era una paura infondata. Che era solo paura. Non è stata una strada breve, ma finalmente sono stata pronta e l'ho guardata in faccia. L'ho chiamata con il suo nome: un super pippa mentale! E quella paura che mi ha condizionata per tutta la vita non era più un mostro, ma una parte di me, che nel bene e nel male mi ha reso quella che sono, ma che non ha più il potere di bloccare la mia vita. E finalmente ho capito che la paura di non essere abbastanza resterà sempre, ma non spaventa pi. Perchè puoi essere anche perfetta, ma non basterà mai per essere accettata da alcune persone. Ci sono mille perchè, ma non sono importanti. Perchè potresti essere anche perfetta, ma non servirebbe a nulla. E quindi ho capito che l'unica cosa importante è essere me stessa (personcina che in generale non mi dispiace... ci sono ancora delle cose da sistemare ma nel complesso non male) ed apprezzarmi per quella che sono, perchè in primis mi devo accettare io e devo piacere a me stessa. E in un attimo... tutti i miei complessi di non essere accettata sono crollati come un castello di sabbia davanti a una folata di vento. Mi sono specchiata e ho visto un sorriso che non avevo mai visto sulla mia faccia, un sorriso genuino che nasce dal cuore quando ti senti serena e in pace.

E quindi, con cognizione di causa, posso affermare che NO, la paura non ha il diritto di fermare la nostra felicità, anzi no... riformulo, siamo noi che non dobbiamo permettere alla paura di fermare il nostro cammino.

martedì 21 luglio 2015

Cara Trenord...VAFFANCULO!!!

Beh...son sempre stata la prima a dire che il servizio ferroviario costa nettamente meno che arrivare a Milano in macchina. Ma diciamo la verità...sarei disposta a pagare anche il doppio se ci fosse un servizio.
Vediamo i servizi offerti da Trenord:
- sauna. Beh...perché lo fanno apposta a non dotare i treni di aria condizionata....perché sanno che amiamo le spa...per cui se sei fortunato ti becchi pure le carrozze senza aria e con i finestrini bloccati e hai vinto anche il bagno turco gratuito
- certezze. Nel senso che è un mistero sapere se il treno dichiarato in partenza partirà...e quando!!!! Ma la certezza è che arriverai a destinazione....ovviamente in ritardo (sempre se non sei in quella buona fetta di treni che sopprimono)
- antiquariato. Nel senso che dato che l'età media dei treni della mia tratta è di 33 anni (siamo coetanei io e i miei treni...), l'amore per il vintage è soddisfatto. Secondo me bisognerebbe spiegare alla dirigenza Trenord che per i treni non vale la regola che superati i 20 anni non si paga il bollo...
- COMICITÀ. Perché sono convinta che lo facciano per un'enorme Candid camera....uno studio del comportamento umano in caso di forte stress... perché se non sei un pendolare la comicità la vedi...se un carico di animali fosse trattato come noi umani sul treno...tantissimi arresti. E invece a noi no....chiedono pure il biglietto. ..ovviamente senza bonus...beh ci va ancora bene...mica che la Dirigenza ci faccia pagare il supplemento sauna!!!

venerdì 5 giugno 2015

le frasi più assurde sentite al lavoro…IL PODIO!


“Stai diventando troppo sdolcinata…dove è finito il sano cinismo di una volta?”
Beh, in effetti in questo periodo sono più in versione Cuore di Panna che Yougurt (giusto per non sottolineare la mia acidità abituale). Per cui facciamo una bella inversione di rotta e torniamo al buon sano e vecchio spirito.
Tempo fa su Facebook imperversano le top 10 o top 5 dei migliori libri letti, film visti, cd preferiti… Carine come idee se non fosse che sono delle mere catene e che alcune volte fanno proprio ridere perché a volte leggi dei titoli messi solo per farsi vedere (e basta con questo perbenismo e questa voglia di uniformarsi alla massa e di dover per forza fare colpo sugli altri perché siete alternativi o intellettuali!!!!! A volte per distinguersi basta essere se stessi. E se gli altri non apprezzano i vostri gusti…CHI SE NE FREGA!!! Il bello è soggettivo e le emozioni che si provano nel leggere o ascoltare qualcosa sono talmente personali che nessuno può permettersi di criticarle).

Quindi… per non essere da meno anche io ho deciso di fare la mia lista alternativa… si intitola: le frasi più assurde sentite al lavoro…IL PODIO!

Al 3° posto…“Scusa, possiamo rimandare di 15 minuti l’incontro? Devo finire di aggiornare il file con i film che ho scaricato sull’iPad”
Beh, considerando che i 2 incontri precedenti erano stati annullati perché il tizo doveva fotocopiare i libri del liceo per poi scannerizzarli e metterli sul suo iPad… la richiesta non era troppo strana…. E ovviamente la mia risposta è stata molto gentile ed essenziale… “No…”
Al 2° posto…“Ragazze…non potete più caricare straordinari… chi di voi 2 lavora questo fine settimana” ?!?!?!?
E la reazione possibile è stata una sola: una sonora risata!
E la medaglia d’oro va a… “Scusa puoi aprire la finestra?” “Si, VERIFICO….”
Ok, quando in un vecchio post facevo riferimento che mi sentivo come Alice nel Paese delle Meraviglie in un mondo reale non pieno di non sense mai mi sarei aspettata di sentire una frase del genere. Ma… resto ancora basita! Ma..Ma…Ma come si può rispondere verifico???? Potete immaginare la faccia perplessa delle persone seduta intorno al tavolo con me… e ovviamente la MIA faccia abbastanza esaustiva...

venerdì 29 maggio 2015

..buona nuova avventura... Amica!!!



Andiamo a Innsbruck?

Ok, come?
In macchina!
Va bene… guido io
Ma Ele… sono 400 km, sei sicura? Non ti stanchi?
Non mi interessa… Quando?
Il 10 Maggio.
OK. Avrei una gara di arco a cui partecipare e una gara di motocross da vedere… ma chissenefrega! Non rinuncerei a un viaggio con te per niente e per nessuno al mondo! Non vedo l’ora… secondo me andiamo a finire in Slovenia…ma non vedo l’ora lo stesso!

Questo è stato il preludio al nostro ultimo viaggio insieme (in senso cronologico e non assoluto, tengo a sottolineare!) e come prevedibile è stato indimenticabile.
Ogni volta è un’avventura nuova. Non importa quanto sia lungo il viaggio, se un week end o un viaggio Bergamo – Calusco, ogni volta è un’occasione per crescere e per conoscersi meglio, perché nonostante ti conosca da 15 anni c’è sempre qualche nuova informazione che scopro e qualche differenza tra noi che al posto di dividerci ci avvicina (ovviamente se dovessimo rinascere non ci troveremmo mai perché io sarei nel 1800 e tu nel 3000, ma questi sono dettagli).
Da te ho scoperto molte cose:
- nuovi modi di dire (è come prendere un piccione con due fave….)
- souvenir originali (tipo trovare uno specchietto delle macchina in giro per Foppolo… non so per quanto tempo è rimasto in camera tua…)
- come si scende a uovo con gli sci (mai andare a manetta nella neve fresca o si rischia il tuffo carpiato con atterraggio di faccia…)
- che il termostato ha bisogno di pile cariche (o si passa la notte al gelo e nemmeno una bottiglia di spumante serve come termo regolatore)
- che anche gli animali prendono la gastroenterite (come ha preso la gastroenterite il tuo coniglio? Male…molto male!)
- alcuni trucchi per riconoscere un buon amico nel momento del bisogno (è colui che ti porta fuori la pattumiera quando hai una gamba rotta)
- che è possibile conoscere qualcuno da tantissimo senza mai litigarci (e qua vinci un Nobel per la pace… perché mai un litigio in 15 anni che mi sopporti… un record unico e imbattibile)
- che i Km non sono importanti per l’amicizia (Ele, hai bisogno di una spalla arrivo 10 minuti. Ma… sono a Bergamo e tu a Lodi, fa nulla, non serve Sono arrivata!)
- che i Km non sono importanti per l’amore (Non credo nelle storie a distanza Ma… tu eri a Bergamo e lui a Lodi e tra 20 giorni vi sposate Ah già, ma noi avevamo una marcia in più)
E tante altre cose scoprirò…

E ora…. TI SPOSI! Davanti a te una nuova strada da percorrere, una nuova vita. E sinceramente sono onorata al pensiero che nel TUO giorno, il VOSTRO nuovo inizio sarò li accanto a te, felice di essere la tua testimone (io felice per un matrimonio… mi sa che hai fatto un piccolo miracolo). Felice come non mai per te.
Perché sarà il raggiungimento del tuo obiettivo: non un traguardo ma un punto di partenza per intraprendere la vita che hai sempre voluto, in salita (perchè non sarà sempre facile) ma ti conosco e so che ce la farai... perchè sei forte (anche se a volte te lo dimentichi) e perchè metti tanta passione in quello che fai dandoti al 1000% come se fosse normale. Dimenticandoti di te stessa per gli altri, come se fosse scontato. Amando in modo genuino, come se non ci fosse un modo diverso. Semplicemente perchè sei tu e non potresti essere migliore in nessun altro modo.

lunedì 25 maggio 2015

Creamy...ovvero Dove sono le goccine..???


E nel mondo moderno in cui il male più grande è lo stress, non potevo non raccontare della trasformazione che vedo intorno a me praticamente tutti i giorni (beh, forse dovrei iniziare a farmi delle domande sulla mia sanità mentale dato che vedo tutti intorno a me che si trasformano...ma questo è un altro post....)

Non so se a voi è mai capitato, ma vefo continuamente gente isterica (ahimè soprattutto donne) che vanno fuori di testa per tutto. In primis il lavoro. Non si può parlare...dire nulla che corrono come schegge impazzite vorticando da un argomento all'altro (ovviamente senza finirlo e con te inebetita che le guardi e ti chiedi.... perché...perché non finisci un pensiero prima di iniziarne un altro????). Devono arrivare ovunque o diventano matte e se malauguratamente riescono a far tutto troveranno nuove fonti di stress, quasi l'ansia fosse un habitat a loro favorevole.

Oppure donne che se la prendono per tutto...ogni cosa è un dramma...porta ad ansia ...il respiro diventa affannoso....gli occhi gonfi e lucidi...lo sguardo perso... il colore sparisce dal volto....le mani tremano... le spalle si ingobbiscono.... (Ma. ..ti ho solo chiesto se hai mandato una mail....!!!)

Ma poi di colpo te le vedi arrivare in splendida forma...volto rilassato e sereno, le rughe sparite, capelli vaporosi e stranamente con riflessi turchini, leggiadre come una star, assolutamente magiche e magnifiche. E tu... come al solito nella tua migliore veste di brutto anatroccolo non puoi che chiederti perché tu sia ancora un brutto anatroccolo e lei sia passata daYu a Creamy...
Poi senti che canta una canzoncina Parimpampum... eccomi qua parimpampum combino guai ma Valium e Xanax in coppia son qua e l'ansia presto... Sparirà
Beh... se questo è il segreto della trasformazione...non posso che dire... VIVA LA CHIMICA!!!! e soprattutto... dove sono le mie goccine????

lunedì 11 maggio 2015

L’importante non è la destinazione…ma il viaggio



Spesso si dice che l’importante non è la destinazione, ma il viaggio. Io concordo, ma sottolineo che è fondamentale avere degli ottimi compagni di viaggio.

Quando dico che viaggio da sola la gente mi guarda stupita come se fossi un aliena (ok, del tutto normale non lo sono e sono un pochino verdognola ma ad ET ancora non assomiglio…) e mi chiede “Perche?” “Semplice: un po’ perché se decidi all’ultimo non è facile trovare qualcuno che abbia le ferie, un po’ perché non è facile trovare qualcuno con cui volere viaggiare e un po’ perché con me stessa ci sto bene: non litigo troppo sull’itinerario e sui ritmi da sostenere (e sottolineo il troppo, perché ogni tanto “Io” e “Me medesima” qualche battibecco lo hanno anche loro….).”
La verità è che viaggiare da sola mi piace… poter scegliere al momento la destinazione, il percorso da prendere, essere indipendente e senza vincoli… E soprattutto mi piace nell’avere del tempo per me stessa, per mettermi in gioco, per ascoltare i miei pensieri e per darmi delle risposte o semplicemente per ricaricare le pile e ritrovare il mio equilibrio. Ma oramai che l’equilibrio è stato avvistato (in lontananza…ma almeno la rotta su come raggiungerlo è chiara) è giunto il momento di mettere in disparte i viaggi in solitaria (solo in disparte, perché li reputo comunque molto interessanti) e affrontare anche i viaggi in compagnia. Ovviamente non compagnia a caso ma di gente puramente selezionata.

Vediamo i prerequisiti che i miei compagni di viaggio devono avere:
- Ottimo senso dell’orientamento: perché bisogna pure compensare il mio mancato senso dell’orientamento e la mia totale ignoranza della geografia (da Capriate a Bergamo il dubbio se l’A4 io la debba prendere in direzione Milano o Venezia…mi viene sempre!!!); perché poi con una cartina in mano mi so anche orientare, ma solo dopo che qualcuno mi mette la cartina dalla parte giusta!!!!
- Interessi comuni: in base alla destinazione i requisiti cambiano…al mare serve voglia di stare spiaggiati e a leggere, nelle città d’arte un paio di scarpe comode per scarpinate infinite e alle terme… la voglia di dormire!!!!
- Una spazzola: perché ci sono sempre cose che uno dimentica…e io immancabilmente la spazzola la dimentico. Magari porto 4 felpe in più (si, pure in Egitto ad Agosto…non si sa mai che io possa avere freddo) ma la mia anarchia totale verso l’essere pettinata mi impedisce di mettere in valigia questo strumento di tortura
- Fregarsene di quello che pensano gli altri: perché già me ne succedono di tutti i colori quando sono in versione seria, poi in viaggio in cui lo scazzo regna sovrano le gaffe sono all’ordine del giorno (tipo entrare in tuta e scarpe da tennis consunte al negozio della Clhoè…lascio immaginare la faccia schifata dei commessi….)
- Voglia di ridere: perché una giornata senza ridere è una giornata sprecata… soprattutto in vacanza!
- Pazienza infinita: ovviamente per sopportare la sottoscritta!!!!

Perché in fondo in fondo il viaggio non è altro che la metafora delle vita. È importante riuscire ad affrontarla da soli, ma è bello avere qualcuno al nostro fianco che ci sostenga o che semplicemente ci accompagni. Perché ogni viaggio nuovo è una nuova esperienza che ci regala sempre qualcosa… un po’ come quando fai una strada di montagna: puoi prevedere che ci sarà una curva, ma il paesaggio che vedrai è una sorpresa. E ogni tanto è giusto anche fermarsi un attimo ad ammirarlo perché magari non capiterà mai più...

giovedì 7 maggio 2015

Il Papy Marpione... il mio Amico


Un amico è la cosa più preziosa che tu possa avere, e la cosa migliore che tu possa essere.
(Douglas Pagels)
Avete presente l'Amicizia a prima vista? Ecco... questo non è il caso.
Perchè la prima volta che ho incontrato il mio caro amico proprio non lo potevo soffrire... Ecco come è andato il nostro primo incontro.
Prima lezione di tiro con l'arco. Come in ogni sport per iniziare del sano riscaldamento: tutti in cerchio e aprite le scapole e buttare fuori i pettorali. Nulla di strano se non che davanti a me c'è un tizio che inizia a guardarmi e a fare battutine sul fatto che non è il caso che io faccia questi esercizi...altrimenti...poi provoco delle reazioni... Va beh. Una battuta ci sta. La seconda mi irrita. Ma alla terza mi girano. E la mia testa dice: un'altra battuta e al Papà Marpione gli tiro!!!!
Da li sono passati 6 mesi e non ci siamo più visti (strano...dato che c'erano 2 corsi ho accuratamente scelto quello senza papà e figli al seguito) e magicamente arriva il Roving del Castagno. Noi tutti bubini insieme a mangiare ad un tavolo stretti stretti per non prendere l'acquazzone e mi ritrovo seduta vicino al Papà Marpione. La mia opinione su di lui è cambiata... beh.. non era male come persona, era proprio simpatico (ovviamente passando oltre alle battute). E da li abbiamo iniziato la nostra esperienza di arco in comune, andando alle gare in macchina insieme, poi in piazzola insieme e poi una birra, un messaggio e poi guai a chi mi tocca il mio Papy Marpione!!!
Alla fine la prima impressione è quella sbagliata e se reagisci male a una battuta ad una battuta sei tu che hai un problema (perchè poi parliamone... battuta sul seno non era la prima e non sarà l'ultima, oramai mi sono rassegnata....)

E fu così che da una semplice conoscenza è nata una splendida amicizia. Con te ne ho passate tante: ho riso, ho pianto, ho parlato, ho ascoltato, mi sono sfogata, ho sorriso. Ma soprattutto ho confermato la mia idea che si, l'amicizia tra uomo e donna può esistere. Ogni tanto scherzando ci diciamo "Ma...in un'altra vita, io e te potremmo anche capitare insieme?" "Assolutamente no...!!!! Siamo troppo logorroici da soli, figuriamoci insieme!!! Finiremmo per parlare tutto il tempo e non combinare altro!!!"
Ma la vera risposta è una sola: sappiamo che la nostra amicizia è più importante di tutto. Perchè alla fine chi trova un amico non trova solo un tesoro. Ma una persona importante, che ti accompagna nel cammino della tua vita. Magari non sarà sempre presente lungo tutto il tragitto (famiglia, lavoro, problemi o semplicemente altri impegni) ma di sicuro al bivio lo troverai li ad aspettarti e a tenderti la mano per farti capire che non sei da sola nelle scelte difficili perchè qualsiasi direzione tu sceglierai lui...semplicemente ci sarà.
Nel mio caso ho trovato una persona unica, una spalla su cui piangere e un volto con cui ridere, ma soprattutto un abbraccio nei momenti in cui serve, anche se non lo chiedi, perchè il Papy Marpione solo guardandomi capisce quando ne ho bisogno.
Difficile spiegare a tutti gli altri la nostra amicizia (c'è chi ci conosce da anni e pensa ancora che abbiamo una storia!!!) ma sinceramente me ne infischio!

Non abbiamo tanto bisogno dell’aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto.
(Epicuro)

lunedì 4 maggio 2015

La gatta morta...ovvero il figo in ascensore

Beh...un po' di par condicio ci vuole....
E dopo il post sugli uomini che si trasformano in Superman....tocca a noi fanciulle che non siamo da meno e ci trasformiamo in gatte morte! ...ecco cosa è capitato oggi in ufficio.
Una volta tanto si esce presto....chi? Io e il mio amico e collega Mr Clark!!! Imbocchiamo il corridoio e ci imbattiamo in lui....il super figo!!! (a cui naturalmente  non ho mai rivolto parola se non ciao quando passa per il corridoio)
E io che faccio? Ovviamente la gatta morta....e sottolineo morta....nel senso che quasi mi faccio tranciare dalle porte scorrevoli perché rimango imbambolata a  guardarlo.... (brava Ele!!!! Di sicuro ti ha notata...ma almeno non ti sei schiantata contro la porta a vetri!!!!). Che fare per rimediare a una situazione così disastrosa? Una battuta!!! "Stavo facendo la fine del tizio nel film i 13 spettri" gelo....l'amico non coglie... ma per fortuna Super Figo ha colto e ci scherza sopra permettendomi di porre rimedio a una situazione disastrosa....
E quando il tragitto in ascensore termina (perché solo 4 piani e non 100??????)  Mr Clark mi guarda e chiede "perché parli in ascensore e sei cordiale???" La risposta è semplice...."ma hai visto quanto è bello? "
Poi mesta mesta mi incammino verso la metro con Mr Clark che mi salva dal mio tentativo di farmi investire perché intenta a guardare il tipo..!

Morale:
1. noi donne non abbiamo bisogno della primavera per le trasformazioni...
2. devo rivedere la mia abilità di metamorfosi per essere più gatta...e meno morta!!!!

martedì 28 aprile 2015

Ma tu cosa vuoi...? Boh!!!!!!!



Elena, che hai? Sei arrabbiata? No.... (cavolo, si vede quando sono arrabbiata)
Elena, ti senti in pace con tutto questo frastuono? ...si... (ma la risposta esatta è: no!!! sto sentendo il mio dialogo interiore e sono un po' confusa...)
Elena, come stai? Bene (ma cavolo... in realtà la risposta è...confusa)
Elena, ma tu... cosa vuoi? Non lo so... (e la risposta esatta è sempre quella sopra)

E tu caro il mio cuore, cosa pensi?
Penso che ricordo ancora all'ultima scottatura e fa male. Non ho le forze per rimettermi a battere.
Non sei pronta a provare dei sentimenti. Hai tanti amici a cui vuoi bene. Fatteli bastare. Quindi nascondi tutto e ti prego, segui il cervello e cresci.
Ma...aspetta un attimo!!!! Tu non sei il cuore? Non dovresti essere quello che vive di battiti, batticuori e di speranze?
Si, una volta era così, ma ora non ce la faccio. Ho troppa paura. Ma non sono l'unico. Vai a parlare con quello che sta più in altro e ne avrai le conferme.
E quindi tu caro cervello, cosa stai pensando?
Che la paura paralizza ogni scelta e non è una bella cosa.
Quindi anche tu hai paura? Ma siamo tutti ammattiti? Ci blocchiamo per un "potrei anche farmi del male"? In 32 anni di vita è la prima volta che mi succede che cuore e cervello siano allineati in questo senso di paura...
NO. Non ho paura. Sono solo stanco. Questo periodo è stato pesante. Ne sono successe di ogni. Ed è già difficile fare il mio lavoro in modo pseudo sufficiente senza ammattire ed ammalarmi. Quindi figurati se ho il tempo e le energie per capire se il mio amico cuore ha ragione...
Ok Stomaco.. ti ho sentito che vuoi la parola. Dai.. dimmi anche la tua già che ci siamo
Non lo so... mi sento un po' così. Mi sento in sobbuglio. Leggero. Come se ci fossero delle farfalle che volano rendendomi più leggero.
E hai paura anche tu?
No. Io no.
Perchè no tu?
Perchè di si. Perchè non si può sempre avere paura. E perchè... io sto bene.
E quindi io che devo fare?
Di solito non mi ascolti. Chiedi al mio amico istinto, quello di solito non sbaglia mai.
Ciao amico Istinto. Vai, dimmi anche tu il tuo parere....
Nulla.
Scusa....? Per la prima volta in vita tua hai deciso di tacere? Tu che di solito mi spingi nelle mie scelte? Non sarai troppo stanco anche tu?
Non è che sto zitto. Dico che stavolta non ho nulla da dirti. Nessun allarme rosso (o meglio... si, ce ne sono un sacco. Ma non più del solito). Nessuna aspettativa (ogni tanto è bello vivere giorno per giorno senza nessuna pretesa, rilassati!!!). Null'altro.
Per tutta la vita hai seguito i miei consigli, ti sei affidata a me anche se sapevi che era sbagliata la scelta che avremmo preso. Ma questa volta non mi riesci a sentire quello che ti sto dicendo, non so se perchè non vuoi o se davvero non senti.
E quindi ora che devo fare?
Attendere il tuo amato silenzio, forse allora sarai pronta a capire cosa ti sto dicendo...

Elena, ma tu da me cosa vuoi? ...non lo so...
Non lo so...non lo so...non lo so!!!!! Se solo riuscissi a capire a quale voce dentro di me dare ascolto... forse sarebbe tutto più chiaro.
Alla prossima puntata... forse per allora ne avrò trovato uno bravo... Di uomo? NO ovviamente!!!! Di esorcista! Almeno smetterei di parlare con i miei organi interni!!!

lunedì 27 aprile 2015

Dopo il temporale arriva sempre l'arcobaleno

In questi giorni mi è  capitato di dare degli ottimi consigli a un amico i  crisi amorosa....di dirgli che non si doveva rimproverare di aver fatto fuggire la persona amata. Perché lui è rimasto e non è fuggito. Perché se ami qualunque lo accetti con i suoi pregi e i suoi difetti e se qualcuno prova qualcosa di forte per te farebbe di tutto per stare con te....perché tu sei il suo centro dell'universo. E che nonostante tutto lui può camminare a testa alta perché ha amato e dato tutto se stesso.

Ottime parole....assolutamente non mie...ma delle mie amiche. ..che ho saggiamente riportato a un amico in  difficoltà. Perché in fondo siamo tutti bravi a dare consigli saggi quando non ci siamo dentro noi.
Ma alla fine quando hai il cuore lacerato  non puoi che attendere che si rimargini ed affidarti alle persone che ti vogliono bene...perché loro attorno a te ci sono.
Magari ti diranno che sei un disco rotto (a me lo dicono sempre almeno....) ma se lo fanno è  perché vogliono che tu reagisca. Non per egoismo o per noia....ma per il tuo bene. Perché è più facile non farsi trovare o assecondare sempre chi è giù o fare finta di ascoltare. Difficile è dire ciò che si pensa e trovare uno stimolo per fare reagire l'amico.
In certe situazioni non si può che ascoltare davvero la persona amica, fornirgli una spalla su cui piangere, essere il suo sfogo. Ma poco possiamo fare se non stargli vicini con i nostri limiti e con la paura di dire la cosa sbagliata. Ognuno ha i propri tempi e la propria percezione del dolore....perché è il suo e non il nostro. E anche se vorresti fartene carico tu non puoi. Ognuno trova la propria forza dentro di se. Perché la forza c'è. Bisogna solo riuscire a vederla. Perché prima o poi si tocca il fondo e ci si rialza da soli o con il supporto di chi ci sta accanto. E ogni volta con una nuova consapevolezza di sé e della propria forza. Ci vuole solo tempo....ma poi ci si rialza e torna il sorriso. Perché dopo un temporale...non importa quanto forte....nasce sempre uno splendido arcobaleno.

domenica 19 aprile 2015

La testimone perfetta... colei che odia i matrimoni



Non so se avete presente il film 27 volte in bianco (bravissime..perchè io personalmente non l'ho mai visto): è la storia di una donna, Jane, che per 27 volte fa la damigella e che sente il peso di avere un ruolo da comparsa ma mai quello della protagonista.
Io... ho fatto la testimone 3 volte ma a differenza di Jane sono ben contenta di non essere mai stata di bianco vestita.
Si, ammetto che come tutte le donne ho sognato il giorno del mio matrimonio... mi ricordo tutto come se fosse ora, anche se avevo 15 anni.... Vestito bianco con lo strascico, velo lungo, buoquet fatto con calle bianche e un nastro grigio perla, la chiesa in stile romanico affollata. Io camminavo al fianco di mio padre vestito in uno splendido completo nero (ovviamente il blu era già bandito dalla mia vita!!!!) su un tappeto rosso che risaltava sul pavimento chiaro. Camminavo verso l'altare illuminato dalla luce del tramonto. Camminavo verso il futuro sposo. Mi ricordo che era bello, alto, capelli chiari (e qui inizia la stranezza dato che ho sempre preferito i mori), spalle large in uno splendido vestito (ovviamente anch'esso nero). Ed ecco che sta per girarsi... Sto per vedere il volto dello sposo... Il tempo si ferma...Guardo il pavimento... Oh mamma mia... sto per vedere il suo volto... E finalmente... GRAZIE AL CIELO MI SVEGLIO!!!! Un incubo terribile! mi ricordo perfettamente anche l'ansia e il terrore al momento del risveglio (giuro, quando ho visto IT per la prima volta mi sono spaventata di meno!!!).
Dopo quella notte ho capito che a differenza della maggior parte delle donne (mia amiche comprese) il matrimonio non è esattamente il sogno della mia vita. Ma nonostante tutto....:
- si incontrano signore per strada che prima di chiedermi come sto vogliono sapere se sono sposata (ma anche se fossi sposata... cosa cambia nella tua vita???)
- c'è chi mi ha detto: se non fossi sparita all'altare avrei voluto te (beh, complimenti per il matrimonio basato su solide fondamenta...)
- c'è chi ha ammesso che il suo sogno era di sposarmi (sono per la libertà...nel senso che ognuno è libero di sognare ciò che vuole... fino a quando lo fa mentre dorme...)
- c'è chi si offende se alla frase "i miei ci vedrebbero già felicemente all'altare" rispondo "PER L'AMOR DEL CIELO...NO!!!" (nulla contro di te, anzi... ma all'altare mi vedo solo in stile "Se scappi ti sposo"...dotata di scarpe da tennis per la fuga)

E infine ci sono le mie Amiche Future Spose che nonostante tutto mi vogliono come loro testimone. Sono ancora in dubbio se lo facciano perchè mi vogliono bene o perchè sperano che a furia di matrimoni il mio romanticismo rinasca e con esso il sogno di indossare un abito candido dotato di velo (anche se considerato il mio fisico un abito bianco non sarebbe proprio adeguato...).
Ma non importa... alla fine sono onorata di far parte di un giorno importante delle loro vita, sono Cattolica e credo nella monogamia e in fondo in fondo anche nell'Amore. E credo nei mie Amici. Per cui sì...per assurdo posso affermare che nonostante io rifugga il pensiero del matrimonio, sono la testimone perfetta


Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

giovedì 16 aprile 2015

Il moderno Superman ...ovvero un paio di centimetri scoperti e inizia il delirio



Ho sempre pensato che lavorare con gli uomini fosse più divertente che con le donne....e oggi ne ho avuto la prova.
Pausa pranzo classica...baretto dietro l'ufficio per pranzo rapido e poi 6 passi per rientrare in ufficio  (e sottolineo 6 perché non dista di più il locale). Stavo chiacchierando con il mio amico che per rispetto della privacy chiamerò Mr Clark (e non per il tipo di scarpe che indossa....ma perché con l'occhialino e l'aria seria sembra proprio Clark Kent!!!!) quando ecco che davanti a noi passa una ragazza senza calze e con un paio di centimetri di gambe scoperte (lo so...lo so...in realtà erano un paio di cm di sedere coperti....ma per dare enfasi al racconto ci vuole un po' di esagerazione!!). Ed ecco che davanti a me inizia la metamorfosi(immaginatevi il mio stupore....trasformazione immediata senza nemmeno una cabina telefonica nelle vicinanze!!!!!)...davanti a me compare il nuovo Superman.
Il cambiamento è stato visibile subito....ecco i segnali:
- occhiale evaporato
- capelli più vaporosi e luminosi
- sorriso a 58 denti
- 10 cm più alto
- schiena eretta come un fusto
- sguardo languido del tipo...ciao bella
- pettorali da paura (...forse quelli erano del tipo che passava accanto a lui...ma poco importa....)

Giusto il tempo di girarmi a guardare gli altri colleghi che subivano la medesima trasformazione (mamma mia... quanti fusti intorno in questo ufficio... e io che non me ne ero mai accorta!!!) che la ragazza scompare dalla nostra vista e i nostri moderni Superman ritornano uomini normali.. fidanzati...mariti... E con occhio mogio ma con il sorriso ancora stampato sulla faccia dicono "Ho una riunione tra 10 minuti...saliamo in ufficio?"
Beh...è il caso di smentire l'affermazione che al giorno d'oggi i super eroi non esistono più...ce ne sono un sacco....bisogna solo aspettare le minigonne...ops la primavera. 

La paura di soffrire....ovvero l'ultima lettera



Dopo mesi di silenzio pensavo che la mia "amica di lettere" avesse smesso di abbandonare le sue lettere sul treno. E invece inaspettatamente ecco che trovo una nuova missiva: e con stupore mi accorgo che è della stessa donna delle precedenti. Non so quante lettere non ho visto in questi mesi e quanto della sua vita io mi sia persa, ma queste lettera è totalmente differente dalle altre: parla di rabbia e paura, in cui si nasconde una grande voglia di rimettersi in gioco, di ricominciare e nel contempo il terrore di poterlo fare.

Ti odio. E mi odio per il sentimento che provo per te, perchè nonostante tutto qualcosa provo ancora. Anche se pensandoci bene non odio te come persona, non ne vali la pena. Odio come mi hai fatta sentire. Usata, umiliata. Ma soprattutto... perchè hai infranto i miei sogni e le mie speranze. Per la prima volta in vita mia io ci credevo. Credevo in te, nella persona che eri e in quello che saremmo potuti essere insieme. E vedevo un noi reale e realizzabile. E tu hai alimentato le mie speranze.
Ma poi te ne sei andato. E in quel momento hai portato con te i miei sogni e hai creato una frattura nel mio cuore che fatica a guarire. Forse si è anche rimarginata, ma la cicatrice non si può cancellare. E con essa resta la paura. Paura di rimettersi in gioco. Di innamorarsi ancora. Di essere ferita. Di riporre la propria fiducia nella persona sbagliata. Di essere tradita. Di non poter superare l'ennesimo cuore infranto. [...]

E così mi ritrovo in treno a pensare alla paura di essere ferita di nuovo; sentimento che almeno una volta nella vita la gente prova. Ma che indubbiamente non deve bloccare le persone dal vivere la propria vita (non sarebbe giusto), perchè la paura è una percezione di pericolo (sia esso reale o presunto) che è fondamentalmente dominata dall'istinto (e sottolineo istinto e non ragione). Per tale motivo non ci si può imporre razionalmente di non mettersi in gioco, perchè anche se la testa ci dice una cosa, sarà il nostro istinto (nel mio caso il mio stomaco) a dirci che strada percorrere. E se il traguardo sarà una nuova cicatrice allora si metterà un cerotto e si attenderà la guarigione.
Quando arriverà...? Quando sarà il momento giusto
Come ci si deve comportare...? Assolutamente seguire l'istinto e ricercare cosa ti faccia stare bene
E se l'istinto fallisse...? Mi piacciono le cicatrici: rendono uniche le persone
E dopo che il cuore avrà una nuova ferita...? Si aspetta che guarisca... fino alla prossima volta...
E che cosa ci guadagno...? La consapevolezza di saper amare. Perchè in fondo a volte non è importante la destinazione, ma il viaggio. E il nostro passato (sia esso bello o brutto) ci ha permesso di essere la persona che vediamo davanti allo specchio


Conserva l'amore nel tuo cuore. Una vita senza amore è come un giardino senza sole dove i fiori sono morti. (O. Wilde)

lunedì 13 aprile 2015

Maleficient...il riscatto


- Tutte le altre fate volano, perché tu no?
- Avevo le ali, ed erano forti, ma mi sono state rubate.


Lo so che ho già scritto sulla Bella Addormentata e soprattutto su Malefica...ma ultimamente ho rivisto il film e mi è tornata la fissazione...
Personalmente penso che finalmente la Disney si sia evoluta e per la prima volta ci si focalizza su un personaggio negativo, dando una visione differente. Basta con le storie a lieto fine che parlano di amori e che mettono in croce i cattivi. Cambiamo prospettiva! E finalmente un qualcosa che ci illustra il punto di vista dell'antagonista storico, che ci permette di capire il perchè la povera Malefica sia così cattiva... semplice! E' incazzata nera (e non a torto):
- Tradita dall'uomo che amava ha perso l'unica cosa che le permetteva di volare fin sopra le nuvole...
- Le sono state rubate le ali che le davano la felicità e la libertà
- Illusa da un uomo che amava e che le ha donato il bacio del vero amore
- Disillusa dalla realtà, fino a capire che anche se in un mondo fatato non è stata protetta dal dolore (e non solo fisico)
Lui le disse che quello era il bacio del vero amore, ma non fu così.

Ma alla fine anche le cattive hanno un cuore e osservandole meglio si scopre che sono forse meglio dei principi, di quelli che dovrebbero essere gli eroi. Perchè in fondo in fondo le eroine non sono altro che donne vere, che anche se prese dalla rabbia riescono a dimostrare il cuore grande che hanno. Si mettono in gioco per difendere chi amano, anche se il loro cuore sceglie di amare chi non devono, chi sarebbe meglio anche odiare, perchè nonostante tutto l'amore è il fulcro della vita e delle azioni umane. Ma non parliamo del solito amore...di quello del principe azzurro che ci hanno raccontato tutte le favole sentite da bambine... ma dell'Amore più sincero del mondo. Quello della famiglia. Quello per cui ti getteresti nel fuoco. Quello di cui non ti pentirai mai.
Non chiederò il tuo perdono, perché ciò che ti ho fatto è imperdonabile ma ero smarrita nell'odio e nella vendetta, dolce Aurora, hai sottratto ciò che restava del mio cuore e ora ti ho perduta per sempre. Te lo giuro, impedirò che ti venga fatto del male finché io avrò vita e non un giorno passerà senza che mi manchi il tuo sorriso..

Tirando le somme anche da questo film si possono ricavare un sacco di buone regole per comprendere noi donne (regole valide in generale):
1. mai fare incazzare una donna
2. prima o poi le donne ricordano e, in un modo o nell'altro, te la fanno pagare
3. e chi crede più nel vero amore che scocca a prima vista? anche la Disney ha finalmente capito che più forte dell'amore è l'amore per la famiglia (sia essa quella biologica che quella che TI scegli)
4.l'amore e l'affetto sono molto più forti dell'odio e del rancore
5....l'ho già detto che non bisogna MAI fare incazzare una donna????

martedì 7 aprile 2015

...il rumore delle moto...più forte di quello dei miei pensieri


Osho dice che bisogna stare in silenzio e ascoltare i propri pensieri, lasciarli sfogare per capire cosa dicono. Ma a volte i pensieri non stanno zitti, non ti lasciano spazio...e vorresti solo farli stare zitti.
Perchè se li ascolti hai voglia di sfogarli... di metterti a urlare, di gridare al mondo la tua rabbia, la tua frustrazione, la tua angoscia, la tua stanchezza, la tua voglia di riscattarti, la tua voglia di ricominciare, i tuoi dubbi, la tua impotenza, la tua rabbia... Ma non si può.
Perchè il mondo non si aspetta che tu urli...non si addice a una ragazza per bene.
Perchè il mondo non si aspetta che tu pensi a te...non si addice a una brava figlia.
Perchè il mondo non si aspetta che tu sia stanca...non si addice a una trentenne.
Perchè il mondo non si aspetta che tu abbia dubbi...non si addice a una donna forte.
Il mondo si aspetta che tu sia disponibile, educata, gentile, che metta da parte il tuo egoismo, che tu dia di più indipendentemente dal fatto che tu non abbia più forze. Perchè il mondo non chiede cosa vuoi o come stai. Ma di sicuro ti dirà cosa devi fare e come devi farlo. Perchè è quello che ci si aspetta da te. E non fa nulla se ti impegni al mille per cento per migliorare e tentare di assecondare il mondo. Tanto vorrà sempre di più. Ci saranno sempre nuove aspettative. Nuove richieste. Se hai dato il mille per cento puoi arrivare al mille e uno. Non sarà mai abbastanza.

E te ne stai li con i tuoi pensieri che si affollano nella mente...sottolineando la discrasia tra quanto gli altri si aspettano e quanto TU vorresti. Perchè il punto non è se puoi essere all'altezza. Non è riuscire a seguire gli schemi. Il punto è volere soddisfare le aspettative. Ma sinceramente IO non voglio seguire gli schemi. Le uniche aspettative che non voglio deludere sono le MIE. L'unica persone che può permettersi di dire come devo vivere...sono IO.

E in questo caos aspetti solo un po' di silenzio, un po' di quiete nella tua testa.

E poi stranamente ti trovi li. A una gara di motocross. Con il rombo delle moto. Con il rumore che ti entra nel cervello. Sempre più forte ad ogni curva. Circondata dal puro istinto dei motociclisti. Con l'adrenalina che scorre nelle vene. Ogni salto un brivido. Ogni caduta terrore. Ogni curva una traiettoria studiata. Niente premeditazione. Solo istinto.
Rumore...Istinto...Rumore...Adrenalina...Rumore...Un mondo diverso dal mio...Rumore...

E magicamente ti accorgi che....il rumore metallico delle moto sovrasta tutto. Persino i tuoi pensieri. Che urlano sempre più forte. Ma non abbastanza, perchè il rumore è assordante. E quindi finalmente i pensieri negativi possono urlare e sfogarsi perchè tanto nessuno li ascolta...vince il rombo delle moto e l'adrenalina. E quando finalmente la gara termina e torna il silenzio...il silenzio è sovrano. E l'unica cosa che resta è la voglia di ridere e ancora ridere. Perchè i pensieri negativi sono stanchi di urlare quello che il mondo si aspetta... non hanno più voce. E i pensieri positivi sono sempre stati li. Solo che sono più discreti, gentili e costanti. Avevano solo bisogno di essere sentiti, di ricordare quello che IO sono e voglio.

Rumore...Istinto...Rumore...Adrenalina...Rumore...Un mondo diverso dal mio...Rumore...
Una nuova passione? Non lo so. Ma di sicuro un nuovo modo di evasione... fino a quando non verrà a noia...fino a quando servirà...fino a quando divertirà... fino alla prossima volta.

Nell'attesa si finge di adattarsi a quello che vuole il mondo... si indossa un completo, si sorride e si affronta il mondo e le sue aspettative in un modo diverso: IL MIO! Perchè quando il mondo bussa con i suoi pensieri negativi basta ricordare i rumori e le emozioni della gara appena vista....e finalmente torna il silenzio tanto agognato.