Ogni tanto ci sentiamo strane e un po' pazze... ma il bello è che guardandosi intorno... poche sono le persone che possiamo considerare normali!!!! Perchè in fondo in una vita frenetica e a volte allucinante...fa bene riderci sopra e sdrammatizzare!!!!
martedì 21 ottobre 2014
La Fenice…Il mio primo tatuaggio
Un segno indissolubile sulla pelle. Qualcosa che a meno di un intervento non puoi cancellare. Qualcosa che ti segna. Qualcosa che al tatto riconosci. Qualcosa di sentito. Qualcosa di tuo. Ecco che cosa è per me il tatuaggio. Non un segno della moda o per uniformarmi alla massa. E con questo spirito oramai un sacco di tempo fa iniziai a pensare di farmi un tatuaggio. A differenza del mio solito non l’ho fatto di getto, ci ho pensato un sacco. (ovviamente potete immaginare quando ho comunicato ai miei che avrei fatto il tatuaggio la faccia schiafata di mia madre, educata dalle Orsoline all’idea della figlia tatuata, e di mio padre che ha commentato “Io me lo sarei fatto a colori, sono più belli” (no, ma parliamone… papino…c’è qualcosa che mi sono persa???) )
Dove farlo? Centrato (amo la simmetria) sulla nuca alla base del collo (potevo non vederlo ma sentire che c’era)
Cosa fare? Non ho mai avuto dubbi: un sole! Perché voglio il sole nella mia vita e ho bisogno di qualcosa che mi ricordi che basta un po’ di luce per illuminare la strada.
E in realtà? Mentre guardavo le immagini del sole sono stata folgorata. Ovviamente il sole è passato in secondo piano e ho optato per una fenice e sullo sfondo il sole. Come avevo fatto a non pensarci prima! Io da sempre affascinata dal significato di animale (tanto che per anni la mia immagine di messanger è stato il Teatro La Fenice con la sua magica storia) non potevo che scegliere la Fenice… il simbolo della rinascita dalle proprie ceneri.
E giunse il momento…Beh, il tatuaggio non puoi mica andare a farlo da sola, per cui mi sono fatta accompagnare da un “amico” tatuato (che come mio solito era l’uomo sbagliato, talmente sbagliato che nella mia classifica degli uomini sbagliati guadagna il posto 0…peggio di così non puoi andare!!!). Il tempo è volato senza alcun dolore, totalmente focalizzata su chi mi stava accanto, che molto gentilmente dopo il tatuaggio mi scrisse “Pensando al tatuaggio ricorderai per sempre le mia mani nelle tue e dal quel ricordo ne trarrai forza”.
PANICO!!!! Il pensiero che il tatuaggio mi avrebbe ricordato chi ha giocato con il mio cuore e i miei sentimenti mi terrorizzava. Ma in parte aveva ragione… a distanza di più di 3 anni toccare il mio tatuaggio mi da’ forza e mi fa nascere un sorriso, ma non di certo per chi mi ha accompagnato. Perché so che io sono un po’ come la Fenice…nonostante tutto mi rialzo e ogni volta sono più forte di prima….
giovedì 25 settembre 2014
CTRL C+CTRL V o CTRL X?
CTRL C= funzione veloce del PC per copiare la selezione
CTRL V= funzione veloce del PC incollare la selezione
CTRL X = funzione veloce per tagliare la selezione
CTRL S = funzione veloce per salvare quanto modificato
Tema suggerito…CTRL C+CTRL V, i tasti più utilizzati nella nostra vita. Perché non scrivi di questo?
Wow! Sfidante scrivere un post su un tema di qualcun altro, specialmente se così specifico (e informatico).
Così mi sono messa in viaggio tornando a casa a pensare a queste due funzioni…copia e incolla.
In effetti sul lavoro sono i tasti che preferisco: è più facile riciclare delle soluzioni già approvate e vincenti (template, mail, espressioni, presentazioni…) si velocizzano i tempi e si riduce il rischio. Si… sul lavoro replicare una scelta vincente è la soluzione migliore: è più facile partire da un qualcosa di già fatto piuttosto che da un foglio bianco.
Ma… nella vita? Si utilizza davvero così spesso la funzione copia e incolla…?
Ovviamente si…
Ma che stai dicendo???
Dai, anche nella vita ripercorriamo situazioni simili perché le situazioni vincenti vanno replicate…pensa in una storia d’amore…
NO. Nella vita, e in particolare nelle storie d’amore tendiamo a replicare solo i modelli comportamentali errati, quasi illudendoci che con l’esperienza le cose miglioreranno che noi saremo diverse o che l’altro sarà differente e tutto sarà perfetto. Ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia…mai.
E le situazioni belle? Non è lecito volerle replicare?
Le situazioni vincenti non devono essere replicate perché sono uniche e se sono vincenti… non finiscono. Mettiamo che la storia perfetta finisca per una circostanza tragica, non puoi replicarla perché saranno 2 persone diverse…ergo.. risultati anche simili ma mai uguali. E poi in situazioni simili farai sempre dei paragoni e purtroppo la storia attuale anche se idilliaca non potrà mai vincere il potere della perfezione dei ricordi dell’altra storia (perché ovviamente ci si ricorda solo delle cose positive…)
Quindi facciamo CTRL X per le storie negative?
MAI! Le esperienze negative servono a crescere. Ti fanno diventare chi sei, nel bene e nel male. Se tu tagli, cancelli. E certi sbagli sarebbe bello non replicarli… anche perché se ti sbagli fai in un attimo a fare CTRL V!!!
E quindi cosa faresti nella tua vita?
CTRL S! Salvare sempre. Per preservare i ricordi belli e quelli brutti, quelli belli servono a farti sorridere (mai rimpiangere ma sempre guardare avanti) e quelli negativi sono i più importanti perché servono a capire dove non devi andare e cosa non devi dare. E poi fare invio quando serve, perché ogni tanto è utile cambiare capitolo, partire da qualcosa di nuovo, ricordandosi sempre che in un buon documento i capitoli tra loro devono essere collegati in qualche modo per creare qualcosa di armonioso e completo...
martedì 23 settembre 2014
…sono orgogliosa di te…
Lo so, sono una strega che non da mai gratificazioni, ma non è colpa mia se ogni tanto qualcuno riesce a scalfire la mia impenetrabile pellaccia e a farmi sembrare quasi umana…e sottolineo il quasi…
Eccola li. Una sensazione strana. La senti, non capisci ma c’è qualcosa. Poi si fa strada e comprendi… È orgoglio. Guardi una persona e non puoi che pensare che sei fiera di lei. Che sei orgogliosa di lei. E con tale consapevolezza nasce un sorriso. E la necessità di comunicarlo.
“Tu non sai quanto io sia orgogliosa di te in questo momento”
Frase diretta (come mio solito), frase inaspettata (le cose scontata non mi piacciono), frase sentita (perché se le cose non sono sentite non vale nemmeno la pena dirle). Perché alla fine uno ci prova a mettere una scorza sul cuore per impedire alle emozioni di farsi strada, una sorta di auto protezione perché se non ti permetti di provare nessuna empatia e nessuna emozione non puoi nemmeno provare alcunché di negativo. E così il mio strano modo di autoproteggermi mi porta a creare delle barriere, come dei muri invisibili verso il mondo esterno, soprattutto con le persone che sento che potrebbero avvicinarsi (ovviamente perché con le altre non ne vale nemmeno la pena) e più sento vicine più questi scudi si alzano, ma a volte si capisce che non ci sono motivi oggettivi per tenere lontano le persone, anche perché a volte più uno si sforza di allontanare qualcuno e più fallisce.
E quindi tutto sommato non ci si riesce a non provare nulla, IO almeno non ci riesco (anche perché parliamone… sarebbe una malattia grave…e come insegna Dexter o una puntata delle Dottor House, si chiama psicopatico colui che non prova empatia).
E una volta che la facciata di impassibilità è crollata non si può che ammettere che alla fine ad alcune persone… non si può non volere bene ed affezionarsi…
giovedì 18 settembre 2014
Over 30...meno male!
Alla bellezza di 32 anni la mia prospettiva è un po’ diversa, mi sento grande ma nello stesso tempo giovane (forse con più energia di 10 anni fa), ho un sacco di amici over 40 e quando qualcuno mi dice che ha 50 anni mi viene da pensare che sia giovane! Ovviamente il mio punto di vista si è modificato con gli anni (anche perché se sono giovani i quarantenni e oltre, io mi illudo di essere ancora una ragazzina…) e se potessi scegliere quanti anni avere, non sceglierei i 20 ma i 30 perché quando anni fa la mia mamma mi diceva che avere trent’anni è bello non ci credevo, ora non posso che dargli ragione!
Perché questa è un’età in cui sei ancora piena di energia (puoi ancora spaccare il mondo!!!) ma puoi farlo quando ne hai voglia o ne vale la pena. Personalmente mi sento come Socrate “so di non sapere” ma nel momento stresso in cui mi metto in gioco per le competenze acquisite mi rendo conto di quanto in realtà so (ovviamente una goccia infinitesimale rispetto a quanto potrei sapere…ma preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno…) e che forse 10 anni in più aiutano ad avere una consapevolezza maggiore non solo di quello che mi circonda ma soprattutto di me stessa: chi sono, quali sono i miei punti di forza e di debolezza, cosa voglio nella vita (no, non è vero…quello non lo scoprirò mai penso).
A 30 anni posso fare un sacco di cose che a 20 non potevo fare …
- Posso votare per il Senato (si, beh… se cambiasse qualcosa magari avrebbe anche un senso questo voto)
- Posso avere una casa mia (ok, per i prossimi mille anni della banca, ma questo è un piccolo dettaglio irrilevante)
- Posso comprarmi borse e scarpe costose (in effetti il punto di cui sopra limita un po’ questa mia passione)
- Trovato! Posso permettermi di essere me stessa!
Ma purtroppo ci sono un sacco di cose che non potrò più fare:
- Uscire tutte le sante sere (fisicamente ce la farei anche….ma che ce l’ha il tempo ora!?!?!?)
- Conciarmi in un modo improponibile perché tanto a 20 anni tutto è permesso (leggere bene… non sono più giustificata, ma non vuol dire che io non lo faccia ancora….)
- Guardarmi allo specchio e poter dite che io non ho problemi di rughe (beh, per fortuna io adoro le rughe di espressione,… almeno per ora)
- Utilizzare gli sconti studenti universitari (fino a poco fa li usavo, ora non ho intenzione di sentirmi chiedere di quanti millenni io sia fuori corso….)
Sinceramente io per evitare di sentirmi vecchia un paio di trucchetti li applico:
1. Avere amici più grandi (non potrai che sentirti piccina)
2. Ignorare l’età precisa degli amici più o meno coetanei (anche perché per definizione ne hanno sempre di meno!)
3. Conoscere ventenni un po’ particolari che ti fanno sentire molto meno vecchia (anche se ahimè la carta d’identità non mente!)
Beh, a conti fatti sono fortunata, perché amo la mia età e non farei nulla per avere un decennio in meno. Ogni età ha i suoi pregi e i difetti, per ora mi godo questa e se proprio a 40 anni…inizierò a dire di averne 35…
giovedì 11 settembre 2014
La fine di un'era...il last memo a modo mio
Non piangere. Non devi piangere. Come al solito fai tanto la dura ma sembri un cuore di panna!
Non ce la faccio...sento le lacrime che spingono...è più forte di me!
Su un po' di amor proprio. Hai voluto cambiare e dovresti essere felice delle tue scelte. Ci stai già ripensando?!?!?!
Ma certo che no!!!! Son consapevole della mia scelta. Mai guardarsi indietro. Sempre a testa alta seguendo la strada che prendi.
Ma....quindi? Quale è il problema?
Semplicemente...è finita un'era...Sette anni e mezzo...un quarto della mia vita. Perché se questa esperienza non può essere definita come un'era della mia vita, non so cosa possa esserlo.
Ma non è sempre stato tutto rose e fiori....!
Vero...ma anche se una rosa ha le spine non si rinuncia certo ad assaporare la bellezza del suo profumo.
Perché convinzione delle proprie scelte e voglia di cambiamento non vogliono dire che non dispiaccia.
Eccolo...il mio dialogo interiore nel viaggio di ritorno mentre ripensavo ai momenti più toccanti di oggi...
...L'invio dell'ultimo memo... veramente difficile. Io odio gli addii e gli arrivederci, non sono capace di non commuovermi e infatti di solito dai progetti me ne vado in sordina, salutando tutti e poi andando via all'improvviso facendo poco rumore. Ma stavolta non potevo...un ciao e un grazie alle persone che mi hanno accompagnata nei momenti difficili e in quelli belli non potevo non scriverlo. E così per la prima volta non me ne sono andata in silenzio ma sottovoce...
...La restituzione del badge...: non si torna indietro. Volontariamente si esce dalla porta fieri e a testa alta indossando un bellissimo paio di occhiali Prada. Vanità? No, solo un ottimo modo per nascondere gli occhi lucidi...
domenica 20 luglio 2014
Voglia di cambiamento...
Oggi guardandomi allo specchio ho notato dei capelli bianchi e le rughe. Beh, a 32 anni ci stanno, ma non se penso che un anno fa non ce ne erano.
Questo è stato un anno veramente difficile, mi ha sottratto tutte le energie e la voglia di sorridere.
Ho pianto. Ho avuto paura. Ho sperato. Ho odiato. Ho perso la fede. Ho pregato per riaverla.
Ho detto ti amo. Ho detto Vattene. E finalmente ho detto Amo me stessa.
Mi sono sentita persa. Mi sono sentita sola. Mi sono sentita impotente, come se fossi una barca in balia del vento.
E ora voglio solamente un po' di cambiamento. Qualcosa di nuovo su cui concentrare le energie. Qualcosa in cui impegnarmi per dimostrare a me stessa che ce la posso fare. Un nuovo inizio insomma. Un po' come gli antichi romani vorrei fare tabula rasa e ricominciare da zero.
Perchè solo con la prospettiva di un cambiamento ci si può sentire più leggeri, come una farfallla che chiusa in un barattolo riesce ad uscire e spicca il volo.
Mi sento esattamente così, VIVA. Piena di energie e con la voglia di sorridere.
Perchè i capelli si possono tingere, le prime rughe attenuare con prodotti estetici e creme costose, e sinceramente...chissene frega!!!
Ma un sorriso genuino, spontaneo, che nasce dal cuore non lo si può mica comprare.
La forza del cambiamento, l'avevo sottovalutata.
How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind
The answer is blowin' in the wind.
giovedì 22 maggio 2014
la voglia di sorridere... ovvero una nuova lettera
Direi che prendere i soliti treni tardi comporta dei benefici...stesse facce (che ti tranquillizzano quando hai il dubbio amletico di aver preso il treno sbagliato....)...stessi treni schifosi (beh...in effetti anche cambiando orari la qualità dei vagoni non migliora...) e stessi strani incontri di penna.
Questa sera mi sono imbattuta in qualcosa di già visto abbandonato sul sedile del treno. Una lettera. Ed eccola li. Nella stessa posizione dell'altra volta. Abbandonata. Scritta fitta fitta. Una lettera che chiedeva solo di essere letta.
Ovviamente non sono riuscita a non leggerla. E lo stupore di vedere la stessa scrittura della lettera precedente mi ha pervaso: ero contenta! Imbarazzata perchè mi sentivo come qualuno che sbircia nella vita altrui dallo spioncino della porta. Ma felice perchè mi sentivo partecipe di una storia che stava diventando più coinvolgente di una telenovela!
L'unica persona a cui devo chiedere scusa in questo periodo è me stessa. Perchè in effetti io non sono abbastanza, sono di più: io sono IO! E finalmente ho ripreso consapevolezza di me stessa, della mia forza e delle mie qualità. Non che io non sappia di avere mille difetti, ma so che questi mi rendono la persona che io sono, nel bene e nel male.
E finalmente ho riscoperto la parte che amo di più di me stessa: il mio sorriso. E la capacità di sorridere per qualsiasi cosa semplicemente perchè è bello sorridere. Perchè è bello affrontare la vita con un sorriso. Perchè è bello avere un sorriso contagioso. Perchè è bello l'effetto che fa a tutti i muscoli facciali, ma soprattutto al mio umore.
E se tra qualche anno mi ritroverò con la faccia piena di rughe di espressione a causa della mia smodata voglia di sorridere non potrò fare altro che scoppiare a ridere e mettermi a sorridere, perchè in quel momento avrò la consapevolezza che la mia vita non è stata vana se sarà stata piena di sorrsi. [...]
Beh, in effetti dalla scrittura e dalla precedente lettera mi aspettavo una lettera d'amore. Ma mai avrei immginato di leggere una lettera d'amore verso se stessa. Ovviamente è una cosa strana e inusuale, ma sinceramente dopo che hanno datto anche un film su una donna che si sposa con sè stessa (il titolo è "Un matrimonio molto particolare") la cosa non mi stupisce più.
Ovviamente di tutta la lettera ho riportato solo una parte, quella che mi ha colpita di più, quella che senza rendermene conto mi ha fatto nascere un sorriso spontaneo in viso. Perchè personalmente non posso che condividere il suo amore per il sorriso.
Perchè anche se va tutto storto non è colpa del mondo, pertanto sorridi; a te mangari non cambia la giornata, ma forse può intuire in quella degli altri che, contagiati dal tuo sorriso, possono avere anche solo un attimo di serenità"
Ora sono assolutamente curiosa di vedere se la mia scrittrice misteriosa lascerà altre lettere in treno e come andrà la sua vita.....
lunedì 12 maggio 2014
Guardare i segnali...ovvero come riconoscere l'uomo non perfetto...
Oggi chiaccherando con un'amica mi sono sentita dire: "No Ele!!! I segni!!!! Non stiamo attente ai particolari e non captiamo i segnali negativi che ci possono aprire gli occhi e mostrare che quello...proprio è l'uomo con cui non può funzionare... I SEGNALI DEVONO ESSERE COLTI!!!"
Ed eccomi qua a riflettere sulle parole della mia saggia amica. Perchè in effetti ha ragione. Perchè i segni ci sono, ci sono sempre. Ma noi non li vediamo. O meglio, gli ignoriamo. Pensando che sono solo dettagli. Che se visti da un'altra angolazione avranno una luce differente, non saranno importanti. E invece no! Vogliamo solo essere miopi e vedere quello che vogliamo.
Dalla nostra esprienza, sono emersi i seguenti segnali (una sorta di check list autodifensiva da verificare prima di perdersi per qualcuno):
1-osservare casa sua.
Perchè dalla casa puoi scoprire un sacco di cose, in particolare se lo stile che ha può essere affine con il tuo. I muri: insomma...se ha muri spatolati arancione e si dichiara un super macho qualche dubbio sorge.
Sorammobili: se ha la casa piena di oggettistica da collezione raffigurante animali e affini potrebbe avere una sorta di buon gusto non molto attinente con il tuo, soprattutto se sono disposti per ordine tematico per creare dei micro habitat (ok..questo dovrebbe mettere in guardia da subito, con o senza occhiali...non si può non notare).
2-il vestiario.
Perchè anche se l'abito non fa il monaco (e io son super propensa all'abbigliamento casula, quasi rasente lo scazzo) ci sono delle cose che proprio non possono essere ignorate. Ad esempioil colore. Io personalmente ho un avversione per il blu, e se nel momento in cui lui si presenta con una "bellissima" tuta dell'Adidas blu elettrico e nonostante nella tuta ci sia lui pensi "mamma mia è BLU!!!!" ti resta solo di scegliere se togliere la tuta o buttarlo fuori casa (uff... sbaglio sempre).
Peggio del blu però c'è solo un'altra cosa: l'accozzaglia di colori e di stili. Va bene che l'uomo è solitamente poco propenso a perdere tempo in abbinamenti e affini...ma certi capi insieme non si possono vedere...un po' come portare un abito da sera con le babbucce associandoci una felpa e un lampadario come orecchini (che a meno che tu non sia una super top model finisci al primo posto nell'angolo dei mostri di striscia!!!!)
3-le vecchie relazioni.
Diciamocelo se lui non è più un adolescente (ovviamente dal punto di vista anagrafico) e non ha mai avuto relazioni serie e duratura allora ci sono tre alternative: aspetta la donna giusta e solo con lei vorrà impegnarsi (ok...dai...siamo nel 2014, mi sembra un filino anacronistico) o è un super figo che non vuole impegnarsi (allora scappare o mettere una super corazza al cuore, meglio dire una protezione a prova di bomba atomica) oppure beh... auguri, perchè a meno che non ricada nella concezione della ricerca della donna perfetta, forse il dubbio che non abbia voglia o capacità di impegnarsi viene
Se lui ha un passato alle spalle importante (figli, ex moglie, ex compagna) non è necessario che sia un segno. Ovviamente meglio scavare nel passato per verificare motivi della separazione: se lui la tradiva (segno), se lei lo tradiva (va beh... capita, anche noi donne siamo un filino stronze a volta) e lui la perdona ripetutamente (SEGNO!!!!!!!!), se si sono spasati ma lui non era convinto (SEGNO)
Direi che, cara la mia amica, di segni non considerati nella nostra vita (ahimè ormai non troppo breve) ce ne sono tanti. Mae il bello è che anche se la nostra check list fosse di lunghezza infinita sarebbe sempre incompleta. Perchè conoscendo quanto siamo anche noi un po' folli e recidive, finiremmo per ignorare la lista e tutti quei segnali, ovviamente grande come una casa, che ci dicono...attenzione....uomo sbagliato.
giovedì 8 maggio 2014
scusa perchè non sono abbastanza...ovvero la lettera abbadonata sul treno
Ho sempre pensato che viaggiare sul treno avesse dei vantaggi. Soprattutto per la quantità di situazioni e persone strambe che si incontrano (ovviamente tra questi non posso non citare me e i miei amati compagni di viaggio).
L'altra sera tornando in treno (ovviamente ad ora tarda, quando la gente è poca ma gli strambi sono tanti) mi è capitata una cosa molto molto molto insolita. Ho fatto la conoscenza di....una lettera. Li, davanti a me abbandonati su un sedile c'era lei...una lettera d'amore abbandonata. E dato che sono curiosa come una scimmia, non ho potuto fare a meno di non leggerla... Li, sola, abbandonata. Non meritava di essere buttata senza essere letta e riportata (almeno per gli stralci che mi sono rimasti in mente).
Nel giorno del tuo compleanno volevo farti gli auguri in modo strano, tutto mio. Per la prima volta in vita mia volevo chiederti scusa. Scusa per non essere abbasanza bella. Scusa per non essere abbastanza intelligente. Scusa per non essere stata abbastanza forte per non averti evitato tutto il dolore che in questo periodo hai subito. Scusa per non essere stata in grado di portare nella tua vita serenità ma di averti gettato addosso i mie problemi. La prima volta che siamo usciti mi hai chiesto dove io fossi 10 anni fa. Scusami per non esserci stata.
Scusa perchè ti amo, senza che tu me lo abbia chiesto. Scusa perchè ho messo davanti il mio egosmo e la mia voglia di averti totalmente nella mia vita snza pensare abbastanza ai tuoi tempi e a quello di cui tu avevi bisogno. Scusami se riesco ad abbattere i tuoi muri e riesco ad entrare nel tuo cuore anche se tu con tutta la tua razionalità ti opponi.
Scusami....se ti chiedo di non idiarmi
All'inizio mi sono commossa per l'amore e il dolone descritto da quella lettera. Solo una persona piena d'amore può chiedere scusa per amare una persona nel momento sbagliato. Poi presa dalla situazione (e ovviamente incurante da qualsiasi norma igienica!!!) ho riletto la lettera a mente lucida. E, sempre spinta da una forte compassione verso di lei...ho pensato a quanto deve essere complicata una situazione in cui qualcuno deve sentirsi inappropriato per qualcun altro. Ma... cavolo!!! Quanto devi essere presa (o innamorata che dir si voglia) per un tipo per dover chiedere scusa perchè ami qualcuno? Perchè devi chiedere scusa per non essere abbastanza? E soprattutto....come fai a perderti dietro un tipo che ha paura di abbattere i proprio muri e chiude volonariamene il cuore mentre sa che prova qualcosa? No...ma dai!!!! Ma quanti anni hai????? Cioè, va bene se hai 15 anni, ma se ne hai anche solo 20 vuol dire che hai un insolito problema di infelicità congenita!
Beh.. l'unico consiglio che mi sarei sentita di dare alla mia nuova Amica di penna è quello del mio amico Mr T: Pianigi per un uomo? MOLLALO!!! Si, ma non limitarsi a mollarlo fisicamente (o a farsi mollare, entrambe le soluzioni sono accettate). Mollarlo in tutti i sensi, in primis quello mentale! Basta pensarlo. Non lo merita. Basta colpevolizzarlo. Non lo merita. Non lo meriti.
Anche perchè...ammettere di amare qualcuno e avere il coraggio di chiedere scusa non è da tutti. Denomina forza, coraggio e un cuore grande. Quindi impariamo a prendere il lato positivo della situazione: la consapevolezza di sapere amare. E chi ha tale capacità difficilmente la perde.
Quindi ragazza mia... stringi i denti e inizia a sorridere che come direbbe la mia mamma,
Ora ci stai male, ma poi scoprirai che hai vinto al lotto
lunedì 3 febbraio 2014
Neve....
Bianca, soffice, leggera, magica...in una parola: NEVE.
Provoca molti danni, paralizza il traffico, blocca ogni tipo di circolazione. Ma per me resta unica, magica.
Mi manca la neve, vedere i fiocchi che leggiadri volano e si depositano a terra. Mi rende felice, serena in pace.
Perchè con la neve tutto sembra sospeso, magico.
Con il suo manto ricopre qualsiasi cosa (non a caso esistono detti che dicono sciolta la neve si scopre l'immonnezza).
Con il suo silenzio attutisce qualsiasi rumore e non si sente nulla (infatti I piccoli spazi d’aria che si creano tra i fiocchi di neve assorbono il suono)
Con il suo candore tutto sembra irreale, sospeso, come se nulla di male potesse accadere per un po' di tempo.
Forse queste sono solo delle sensazioni mie, ovviamente non mi aspetto che sia qualcosa che succeda realmente, ma di sicuro succedono all'interno di me. Perchè è così che mi sento: una bambina che ama guardare la neve stando con il naso attaccato alla finestra (in senso metaforico oramai che i vetri sono da pulire...), che ama camminare con i fiocchi le congelano la faccia, che si sente al sicuro e protetta.
Proprio per questo rimpiango l'assenza di neve a Natale quest'anno...ma se arrivasse sempre e quando vogliamo noi, forse la neve perderebbe ai miei occhi molta della sua bellezza...
mercoledì 29 gennaio 2014
Per non dimenticare...
Poco tempo fa è stato il “Giorno della Memoria”.
Poco tempo fa ho rivisto “Schindler's list”.
Poco tempo fa ho pianto a lungo.
Poco tempo fa ho provato vergogna per quello che ha fatto il genere umano.
Poco tempo fa ho provato vergogna per il fatto che l’uomo non ha ancora imparato dai propri errori.
Questa volta non ho voglia di ridere o essere ironica. Non su questo tema. Non solo perchè non voglio. Ma perchè non ci riesco.
Ho rivisto il film a distanza di quasi 20 anni dalla sua uscita. Mi sono ritrovata a piangere angosciata. E in alcuni punti del film, come al momento dello sgombero del ghetto, ero terrorizzata, più che se avessi visto un film horror. Perchè stavolta non era una finzione. Era la realtà. Era la storia. Era quello che l’umanità ha fatto.
Solitamente quando guardo un film lo vedo dagli occhi di uno dei protagonisti e penso a come mi sarei comportata io al loro posto. Questa volta era differente. Ogni persona mi colpiva. Ogni persona mi portava a chiedermi io come mi sarei comportata al suo posto...
Non so dare risposta a tutte queste mie domande e sinceramente spero di non doverlo fare mai. Mi ritengo molto fortunata a non avere vissuto quel periodo. Anche se vorrei tanto non ci fosse mai stato. L'unica cosa che posso fare è ricordare. Non dimenticare. Per evitare che certe situazioni si ripetano. Per ricordare che siamo uomini. Tutti quanti. E che la compassione è la caratteristica che ci distingue dalle bestie.
Secondo la simbologia buddista il rosso è il colore della compassione. E secondo il mio modestissimo parere non è un caso che l'unico colore nel mezzo di un film in bianco e nero (ad eccezione della luce delle candele a inizio e fine del film). Il cappotto rosso di una bambina in mezzo al ghetto sembra il faro nella notte. Il simbolo della speranza. Il simbolo di disperazione nel momento in cui quel cappotto è nella pira di corpi che vengono inceneriti. Oltre che la morte di una singola persona è la fine della pietà e della compassione umana.
Son morto con altri cento,son morto ch'ero bambino
passato per il camino, e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c'era la neve: il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone,ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana,e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare, e il vento si poserà
[La Canzone Del Bimbo Nel Vento (Auschwitz)- Nomadi]
martedì 28 gennaio 2014
Sex & the City...ovvero alla ricerca dell'Amore
Personalmente sono una patita di Sex & the city e adoro le sue protagoniste, 4 Donne totalmente differenti legate da una profonda amicizia che si supportano e si completano proprio per le proprie diversità e caratteristiche.
Charlotte, la donna romantica perennemente alla ricerca del principe azzurro, perchè è indissolubilmente, incredibilmente e semplicemente romantica. L’amore per lei è la cosa che muove non solo la sua vita ma tutto il mondo. Sposata (finalmente) con l’uomo perfetto si rende conto che non è quello giusto e passato il panico per la delusione di essere divorziata si scopre finalmente a trovare l’amore...quello vero che muove il mondo. Ovviamente per l’uomo imperfetto (più Shrek che il principe azzurro tanto agognato) ma in questo momento finalmente scopre cosa voglia dire amare ed essere amata (e ammetto che da questo momento ai miei occhi smette di essere la perfettina e inizia a piacermi come donna).
Samantha, conosciuta dagli uomoni come la donna sessualmente disinibita, che ama il sesso e non ha paura a dirlo e soprattutto a farlo. Ammirata da me perchè è la donna che sa quello che vuole e sa come ottenerlo. Non si scoraggia di nulla. Non si fa influenzare dal pensiero comune. Supera un cancro e non si fa sconfiggere dalla chemio e vince. Sa amare e cambiare per un uomo, ma alla fine sceglie se stessa, perchè il più grande amore che deve avere una donna è se stessa.
Carrie, la super donna fashion che non ha soldi per dare l’anticipo della casa perchè li ha spesi tutti in scarpe (oh...come la capisco), sarcastica e alla ricerca dell’amore...del suo Big. Perchè in fondo tra una storia e l’altra è lui (dalla prima puntata) l’amore della sua vita, il suo pilastro che ha la forza di mandarla avanti e di buttarla a terra. Come Carrie in fondo in fondo anche noi vorremmo un Mr. Big che anche se ci fa soffrire perchè non è pronto ad impegnarsi, alla fine è disposto ad attraversare un oceano per andare a riprenderla, ma solo dopo aver chiesto se lei è felice, perchè vuole che lei sia felice (in pratica dimostrando un amore incondizionato che un poco invidio).
Miranda, la donna in carriera che vuole dimostrare che sul lavoro è alla pari di un uomo (se non addirittura meglio). Per lei l’amore è qualcosa di antiromantico e non convenzionale, forse perchè nascondendosi dietro il suo sarcasmo e ciniscmo nei confronti degli uomini (e della vita) vuole proteggersi dalle ferite che portano le delusioni dell’amore. Cinica fino all’inverosimile non si innamora per un colpo di fulmine, ma nella quotidianità; da un incontro di sesso si lascia corteggiare da Steve e passo dopo passo supera qualsiasi cosa li possa dividere (differenze lavorative, economiche, sociali) perchè capisce che lui è fondamentale: è il suo amante, il suo amico... il suo compagno.
La mia ammirazione per il personaggio di Miranda deriva dalla prima puntata: donna in carriera, fragile ma forte nello stesso tempo, sempre presente per le amiche e soprattutto sempre coerente con se stessa. Ma penso che la donna Miranda diventi un faro nel momento in cui scopre che Steva l’ha tradita. Dopo il primo momento di allontanamento e rabbia verso chi le ha fatto del male, inizia a capire che forse un po’ di colpa ce l’ha anche lei, che non doveva dare il suo rappporto per scontato e per la prima volta inizia a mettersi in dubbio e si mette in gioco in amore, capendo che Lui ne vale la pena e per lui è pronta a ricominciare, perdonando il tradimento e chiedendo perdono per le sue mancanze.
Ognuna così differente nel suo modo di essere vivere e soprattutto amare. Si, perchè a dispetto del nome, il telefilm parla della ricerca dell’amore, non uno qualsiasi, ma
dell'amore totale, ridicolo, scomodo, spossante, che ti consuma e non ti fa pensare ad altro
lunedì 27 gennaio 2014
uomini e complimenti...mondi differenti!
“Non so perchè...ma quando parlo con le ragazze e faccio dei complimenti mi fraintendono sempre”
Ecco qua, il dubbio amletico che attanaglia il mio nuovo amico: “perchè...perchè...perchè voi donne siete così suscettibili...?”
E’ vero, noi donne siamo un filino più permalose degli uomini soprattuto se si allude all’estetica e alla femminilità (anche se al giorno d’oggi di uomini permalosi peggio delle donne ne è pieno il mondo...) ma se cosideriamo il caso del mio amico il problema non è che noi siamo permalose, ma forse che alcuni uomini le corrette modalità con cui parlare con una donna...proprio non le conoscono.
E alla richiesta del mio amico, che per semplicità e per garantire l’anonimato chiamerò Mr. T., di insegnargli a parlare con le donne non posso che iniziare vivisezionando le sue mitiche, clamorose gaff.
Mr. T. è ancora scioccato di come una sua amica si sia offesa per un suo complimento sulle sua gambe toniche ed atletiche. In effetti anche io non capisco il motivo per cui una ragazza possa offendersi se qualcuno le dice: “hai le gambe di un toro”.
ma...COME PUOI NON CAPIRE DOVE HAI SBAGLIATO!?!?!?!?!?
Va beh...iniziamo dal principio:
1. le donne (la maggior parte almeno...) vuole essere identificato come femminile... e il toro è il simbolo indiscusso della virilità...come puoi paragonare una donna a un toro????? tra tutti gli animali del mondo... proprio il toro....
2. le gambe sono uno dei punti deboli per una donna che non ha le gambe assolutamente perfette alla Julia Robert (Coscia lunga, polpacci scolpiti e caviglia sottile) per cui sottolineare che una le ha un po’ troppo muscolose da fare invidia a un uomo (e pertanto non troppo fini e longilinee) non è bello!!!
Mr. T non ha imparato la lezione, e rincara la dose con un’altra fanciulla: “ah, quindi quando giocavi a pallavolo eri meno robusta...” intendendo che era più muscolosa
1. mai, ripeto MAI!!!!, dire a una donna che è robusta (soprattutto se questa non lo è affatto)
2. mai, ripeto MAI!!!!, sottolineare a una donna che ha messo su peso
3. ma con tutte le parole che offre la lingua italiana... proprio il termine robusta devi usare.... ogni parola ha il suo significato e la sua accezione....
Tirando le somme, caro il mio amico Mr. T., è vero che noi donne siamo un filino permalose e suscettibili... ma certo che se anche tu scegli i termini errati non è che aiuta.
Quindi ecco il primo consiglio per il mio Amico Mr. T.: a volte per fare un complimento basta evitare metafore, paragoni e similitudini, così da trasformare colossali catastrofi in bellissimi complimenti, se si utilizzava un “hai le gambe molto toniche e atletiche” e “quando giocavi a pallavolo eri ancora più magra” forse si guadagnava in cambio un sorriso e, in alcuni casi, un rossore piacevole sulle guance della fanciulla interessata al complimento.
lunedì 6 gennaio 2014
leggi nel pensiero?...no...osservo.
Vedere: percepire con l'occhio
Guardare: fissare, rivolgere lo sguardo su una persona o su una cosa
Osservare: guardare con attenzione, esaminare con cura
Questa sera mi è stato chiesto se sapessi leggere nel pensiero. E ho risposto la cosa più semplice: mi limito a osservare le persone che mi stanno attorno.
L'italiano, lingua complessa e macchiavellica, ha differenti espressioni per definire quello che si può fare con il senso della vista, ma non sono sinonimi, sono sfumature differenti per indicare come effettivamente possiamo utilizzare solo uno dei 5 sensi e come possiamo ampliarne l'effetto utilizzando quello che ci rende umani: l'empatia.
Tutti noi vediamo le persone (le percepiamo come realtà) ma non sempre le guardiamo veramente, ponendo attenzione, ci limitiamo a uno sguardo distratto (ok...se l'oggetto è carino magari più di un attimo) e poi passiamo lo sguardo oltre. In questo modo possiamo fare attenzione (se e quando ci riusciamo) a come una persona è vestita o è pettinata, ma non riusciamo a scorgere altro.
Io personalmente non amo vedere le persone, preferisco guardarle. E in alcuni casi osservarle. Semplicemente perchè solo guardando attentamente qualcosa riesci a percepire quello che c'è oltre le apparenze, noti i piccoli gesti che ti rivelano quello che una persona non dice, a volte volontariamente a volte involontariamente. E ti trovi a osservare la magia delle emozioni che si susseguono su chi ti sta intorno, a notare il cambiamento di tono nella voce, nello sguardo...
Ed è li che veramente capisci chi sta fingendo, chi ha messo una maschera, perchè nel momento in cui l'autocontrollo inizia a cedere in una frazione impercettibile lo sguardo cambia, perchè non ci sono maschere che tengono... lo sguardo non si cela.
In questi giorni mi è capitato di vedere un'amica che sorrideva, sembrava felice ma guardandola veramente negli occhi e ascoltando i suoi silenzi mostrava tutto il dolore e i sogni infranti che portava dentro. Un'altra semplicemente che non parla e in silenzio guarda la tv (parliamone, niente di veramente interessante per una donna dato che era un programma di macchine su D-MAX!!!) per nascondere le proprie paure e insicurezze nascondendo due occhi lievemente arrossati che non potevano di certo essere imputati a una giornata in piscina. Un'altra che ti lascia parlare e ti ascolta guardandoti dritta negli occhi evitando di giudicarti per quello che stai dicendo e nel suo sguardo capisci le mille parole che vorrebbe dirti e che non c'è bisogno che dica.
Non si tratta di magia o altro, solo voglia di capire chi ti sta attorno...
Una persona anni fa mi ha raccontato di aver fatto corsi appositi per osservare le persone e capire come prendere e poterle aggirare per assecondare i proprio fini e per trarne vantaggio. Mi ha detto che avrei potuto migliorare con questi corsi, ma forse non siamo mai andati nella medesima direzione (non a caso mi è entrato nella testa e ha potuto fare di me la sua marionetta). Dopo aver compreso il potere che gli avevo permesso di avere, ho capito che osservare gli altri è importante. Da una parte perchè per me è diventato quasi una forma di difesa per capire chi può farmi male (tanto poi...te lo fa lo stesso) ed essere un po' meno vulnerabile (cazzata!!!! capisci i punte deboli di chi ti sta di fronte... ma se sei come me... più che usarli a tua difesa ti ci aggrappi e nel difenderli porgi il fianco all'avversario... quindi.. diciamo che come difesa potrebbe essere valida, in mani di qualcun altro). Ma soprattutto è utile per creare un legame, anche se a volte effimero, con chi ci sta intorno, per entrare in sintonia con loro, insomma: essere un po' empatiche.
Un amico dopo avergli chiesto di stare vicino a una persona che non sta vivendo un periodo facile della sua vita mi ha chiesto "istruzioni per osservare gli altri". Non saprei da che parte iniziare, se non consigliandogli di trovare la voglia e l'interesse di vedere veramente cosa ci sta dietro le mille maschere che una persona porta. Ma forse guardare oltre le maschere altrui è più facile per chi sa ogni giorno la maschera che indosserà e forse ogni tanto... vorrebbe che fosse semplice per chi le sta attorno guardare oltre la maschera, ma tanti si limitano a vedere la maschera anche se per fortuna attorno ci sono persone che hanno osservato il mio vero volto e, mi stupisco io stessa della cosa, sanno sempre ritrovarlo e apprezzarlo dietro a ogni maschera indossata.
mercoledì 1 gennaio 2014
Anno nuovo....ovvero, i buoni propositi
Eccoci qua...a seguito dei brindisi per il nuovo anno, a pensare al futuro, a cosa ci riserverà, a cosa accadrà, ai nostri sogni, alle nostre speranze...E la domanda della sera è stata: buoni propositi e sogni per il 2014.
Tante idee in testa, che si leggono negli occhi, ma poche risposte, perchè diciamocelo...quando dici qualcosa non si avvera mai.
Da oggi i buoni propositi sono tanti: senti gente che vuole mettersi in forma, iniziare nuovi sport, passatempi, nuovi atteggiamenti... durata dei propositi: circa 10 minuti, se va bene un paio di giorni. E non pensate che sia una cosa solo femminile...conosco fior fiori di uomini che hanno fatto abbonamenti annuali in palestra...e non sono arrivati a 10 ingressi....
L'anno che finisce è sempre quello che è stato brutto, che non è stato giusto, che non è stato abbastanza (perchè se su 10 cose 2 non sono andate bene, ovviamente ci ricordiamo solo di quelle...) e tentiamo sempre di esorcizzarlo brindando o festeggiando il nuovo anno, perchè in questo deponiamo le nostre speranze, i nostri sogni...
E come ogni anno, ci si ritrova a fare i conti sperando che quello che verrà sarà differente...forse il dubbio che non cambi nulla viene... ma forse il significato vero del festeggiare il nuovo anno non è riporre speranza in un fato meno sfavorevole o un futuro sfavillante, sta nella forza che il nuovo anno ci da. La forza di una rinascita, di una nuova possibilità. La forza che da l'idea di ripartire e poter fare tabula rasa e su una lastra vuota scrivere quello che si vuole.
Quindi prendiamo un foglio bianco e riscriviamo la nostra vita, basta ricordarsi quello che si scrive e non accantonarlo in un angolo, per non dimenticarci la nostra forza... perchè siamo noi che abbiamo la facoltà di scrivere la nostra storia ma il segreto non è limitarsi a farlo a cavallo di un anno nuovo, ma di farlo sempre una pagina alla volta. E se una pagina non ci piace? Semplice....dipende dal mezzo utilizzato per scriverlo: tasto canc per il camputer, il nastro apposito per la macchina da scrivere, il bianchetto per il foglio e la penna. Io personalmente preferisco il vecchio metodo: tirare una linea per cancellare gli errori e andare avanti, ma ricordandosi sempre dei propri errori per tentare (per alcune persone, me incluse, INVANO!!!!) di non ricommetterli all'infinito.
Personalmente quest'anno alla domanda sui miei buoni propositi ho potuto rispondere solo un semplice: VIVERE! perchè sopravvivere è importante, ma forse...è il caso di godersi appieno la vita e viverla come se ogni giorno fosse l'ultimo. Perchè...se aspetti sempre il domani ti ritrovi con l'amaro in bocca, in quanto l'immaginazione non sarà mai raggiungibile dalla realtà...quindi meglio godersi l'oggi...se il domani sarà migliore di oggi....meglio, un po' di fortuna...non fa mai male!!!!
La gente spera sempre nel domani che verrà perché domani dice è un giorno di felicità però ragazzi un difettino anche lui ce l'ha diventa oggi e l'oggi cosa dà? (Mina)