venerdì 29 luglio 2022

il femminismo a modo mio

All'alba dei 40 anni sono diventata iper femminista...  studiare e lavorare in un ambiente prevalentemente maschile (e in situazioni passate anche maschilista) mi fa scattare la vena!!!! 

Noi donne non abbiamo bisogno di un occhio di riguardo perché siamo donne. Abbiamo bisogno di essere trattate uguale.
Noi donne non abbiamo bisogno di essere protette. Ce la caviamo da sole. Ci serve protezione nelle situazioni di pericolo in cui anche un uomo ha bisogno di essere protetto.
Noi donne non abbiamo bisogno della quota rosa minima perché altrimenti non arriveremmo. Abbiamo bisogno che ci sia uguaglianza e meritocrazia perché siamo tenaci e capaci e abbiamo tutte le capacità per arrivare in cima da sole grazie ai nostri meriti.
Noi donne non abbiamo bisogno di essere belle per essere considerate e fare strada. Perché possiamo essere belle intelligenti e toste in contemporanea. 
Noi donne non abbiamo bisogno di nascondere il fatto che siamo fragili. Perché la nostra forza sta proprio nell'accettare la nostra fragilità e le nostre debolezze ed andare avanti comunque. A testa alta.

Quindi scusatemi se mi inca..o e non sto zitta ma anche la premura per avere un occhio di riguardo verso il "gentil sesso"... denota ancora tanta tanta strada da fare verso una situazione di effettiva parità. 

Perché io mi ritengo una donna moderna, forte, capace, indipendente, intraprendente, determinata, orgogliosa. E sono stanca di dover lottare ogni giorno per dimostrare di essere all'altezza degli uomini. Anche perché (si...sono presuntuosa, lo so) so di essere meglio di tanti uomini, così come lo sono tante donne che conosco e di cui ho stima.
L'unico vero ostacolo per la realizzazione di noi donne nella maggior parte dei casi siamo noi stesse, la nostra insicurezza e il non sentirsi mai all'altezza (ed essere considerate il sesso debole non aiuta).

Per me oramai è tardi per non essere condizionata da tutto ciò...ma non smettero mai di lottare ed arrabbiarmi perché mi auguro di cuore che le nuove generazioni di Donne possano crescere in un mondo che effettivamente dia loro la possibilità di non sentire alcuna discriminazione, anzi apprezzando la differenza di genere che porta a ottime sincronie e al successo di tutti, indipendentemente dal genere.

giovedì 28 luglio 2022

il silenzio...definizione secondo me...

Leggendo un post di una cara amica mi sono ritrovata a pensare al significato del silenzio, no... non in senso letterale...., ma a cosa significhi per me.
Nella mia vita utilizzo tante accezzioni di silenzio 
- quieto vivere... perché non si parla di politoca e di religione è il mio must!
- arrabbiatura... perché quando parte embolo è meglio contare fino a 10, anche se chi mi conosce un minino mi sgama subito (forse il fatto che a volte conto ad alta voce li aiuta un pochino)
- ignorare... lo so, sono un pochino spocchiosa a volte (passetemi a volte!) Ma capita, anche se più nel passato, che decida di ignorare qualcuno semplicemente perché...non ne vale la pena
- complicità e comprensione... perché quando hai un legame profondo con qualcuno non serve parlare con le parole, basta uno sguardo e tutto viene detto, perché ci sono circostanze in cui non puoi parlare e altre in cui il silenzio veicola un messaggio più forte di qualsiasi cosa la voce possa esprimere.

Ma quello che preferisco è il silenzio ristoratore, per trovare la calma dentro sé stessi. E in questo periodo (chiariamoci, in questo istante non è una condizione stabile!)il silenzio e la noia. E non è una cosa da nulla dato che c'erano periodi in cui cercavo il caos delle gare di motocross per non sentire le urla dei miei pensieri.
E quando finalmente nel silenzio trovi la tua pace è una delle gioie più grandi che ti fa sentore appagata e realizzata... anche se non hai fatto nulla di speciale, ...anche se è andato tutto storto, anche se non è tutto come vorresti (o niente per la precisione)... ma il silenzio ti raggiunge forte come un vento che spazza via un temporale persistente. Forte. Deciso. Sicuro. Rigenerante.

Ma diciamolo, chi mi conosce sa chebil silenzio non è la mia indole naturale. Amo parlare e dire la mia (tranne politica e religione con tutti, no conflitti gratuiti please...). Forse parlo troppo anche di temi profondi e ho un opinione su tutto che esprimo anche in modo troppo prolisso. Ma per queste ragioni non utilizzerò  mai queste tattiche di silenzio
- lasciare intendere... e che cavolo getti il sasso e nascondi la mano? No amico codardo... bisogna avere le palle nella vita e portare avanti le proprie opininioni. Se non lo fai o sei un debole o sai che stai sbagliando... o che sei un vigliacco. E non tollero questi comportamenti (tollerato troppo in passato). Nella vita bisogna metterci la faccia. Lasciamo alla Svizzera la neutralità 
- paura di pensare... e si. Mi sono sentita dire che certi argomenti non si vogliono affrontare. Perche? Perché non si ha le palle di andare oltre alla superficie. Perché aprirsi agli altri è impossibile per persone che non hanno il coraggio di affrontare chi davvero si è e quello che si pensa
- potere.. perché se non parlo non sai nulla di me e posso manipolarti meglio. E queste persone mi fanno un pochino schifo. Col contagocce le informazioni da dare, tutto studiato, tutto pianificato. E a queste persone purtroppo tutto sembra andare bene. O sono tanto brave a fartelo credere. Anche se, dalla mia limitata esperienza, gliene frega talmente poco di chi li circonda, che veramente non vengono toccati da nulla
- risolvere i problemi... ma SVEGLIA!!! Se non parli i problemi rimangono e diventano sempre più grandi! E gli altri come possono capire quello che pensi vuoi e provi? No! La tattica dello struzzo mi manda in bestia! E tirale fuori le palle! Se parli e va tutto male... magari mandi a rotoli tutto, ma la smetti di stare in un limbo che ti divora dentro...
- non si ama parlare... e..no! Troppo lontano da me per poter dare un'opinione 🤣

Amo il silenzio quando non è un arma.
Ci vogliono momenti in cui far riposare le orecchie.
Ma mi spaventa il silenzio che si sente in mezzo alla gente... quello si... quello è come un cancro che cresce e divora le persone creando un mondo di solitudine in mezzo alla gente, persone che parlano senza dire nulla e gente che sente senza ascoltare. Persone che hanno tanto da dire ma che scrivono canzoni che nessuno mai canterà (scusate la parafrasi della cirazione... meglio portare originale)

People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never share
No one dared
Disturb the sound of silence
"Fools" said I, "You do not know
Silence like a cancer grows
Hear my words that I might teach you
Take my arms that I might reach you"
But my words like silent raindrops fell
And echoed in the wells of silence

venerdì 20 luglio 2018

26 Luglio... Il giorno più brutto della mia vita

Eccoci qui… a un anno di distanza dal giorno più brutto della mia vita….26 Luglio 2017.
Non me lo dimenticherò mail… ogni giorno è indelebile nella mia memoria, oggi più che mail il ricordo brucia come se stesse accadendo di nuovo.

Ero a mangiare in un fast food, pronta per andare alla Hoepli a prenderti un libro da colorare, almeno avresti passato le giornata noiose in ospedale in modo più allegro. Quando è arrivata la fatidica telefonata della mamma.
“Per che ora riesci ad arrivare in ospedale”
“Perché?”
“Perché ti deve parlare il primario”
“Perché?”
“Te lo dice lui”
“Perché?!”
“….”
“Non farmi fare più di 2 ore di viaggio non sapendo nulla. Mi uccide”
“Sta morendo. Può accadere da un momento all’altro, non sanno se giorni o…ore”
“Arrivo”
Da quel momento non ho capito più nulla, non so che faccia avessi, ma mi ricordo ancora il tizio del MC che mi prende il vassoio e mi dice che sparecchiava lui di non preoccuparmi. O la faccia dei miei colleghi quando ho detto “Io vado. Ho problemi a casa. Non chiedete nulla. Non riesco a parlare. Vi scrivo dopo”. Mi ricordo le loro facce angosciate vedendomi. Posso solo immaginare quanto fosse sconvolta la mia.
Come un automa mi sono diretta in stazione, ad aspettare un treno che stranamente era in orario.
Mi ricordo come fosse ieri come mi sono sentita lungo la strada per arrivare in ospedale, qualcuno ha guardato giù per proteggermi, perché ho volato in quei 20 km che mi portavano da casa a te. Pregando di arrivare in tempo.
Poi ti ho visto. Tu sorpreso per la mia presenza alle 4 del pomeriggio. E io che inventavo scuse che al lavoro non c’era nulla da fare e mi avevano chiesto di stare in ferie prima. Non ti ho guardato in faccia. Tu hai fatto finta di credermi e non hai fatto domande.
Poi non ce l’ho fatta e una lacrima è comparsa nei miei occhi. Mi hai chiesto spiegazioni. “sono in paranoia perché tra pochi giorni sono 35. Sto invecchiando”. Te l’ho detto con la testa appoggiata alle tue gambe e tu mi hai accarezzato la testa.
E per la prima volta in vita mia…ti ho guardato negli occhi e ti ho mentito. Sapendo che te ne saresti accorto. Sapendo che anche tu mi stavi guardando e mentendo per non farmi male.
“dai, allora dove vai in ferie per il tuo compleanno?”
“da nessuna parte, non ho i soldi e me ne sto a casa” era l’unica scusante possibile alla verità: io non ti lascio, a costo di rinunciare a tutto, fino a quando ci sei io sarò al tuo fianco.
“sei la solita con le mani bucate”
“lo so, ma va bene così. Pace, andrò l’anno prossimo”
“va beh, per il tuo compleanno ti regalo 1000 euro così puoi andare in vacanza. Ti bastano?”
“io vorrei solo un peluches”
“un altro? Te l’ho già regalato e l’hai sempre in borsa”
E nessuno dei due è più andato avanti nei discorsi. Siamo rimasti così, con la tua mano sulla mia testa.

In quel preciso momento ho capito che non eri eterno. Ho capito che avevo bisogno di te. Che non l ho mai ammesso nemmeno a me stessa ma... Tu riuscivi a fare da parafulmine alla mia vita con i tuoi silenzi e le nostre litigate. Perché nonostante tutto tu c'eri. A modo tuo. Con un semplice gesto... Una mano sulla testa mi trasmettevi il tuo amore e le tue preoccupazioni, senza parlare, senza la necessità di fare in altro modo. Solo facendomi capire che tu eri.. Sei con me.

Quella telefonata ha spezzato qualcosa in me. Tutte le mie paure, le mie incertezze, le mie fragilità... Sono emerse come un fiume in piena. Mi hanno travolta. Immobilizzata. Ma la voglia e necessità di averti accanto è stata più impetuosa. Mi ha dato una forza di affrontare quel pomeriggio e i giorni successivi con coraggio e reprimendo il dolore, perché non era giusto. Non era giusto abbandonarsi al dolore mentre tu eri ancora con me. Io volevo viverti ancora. Perché la vita è fatta di attimi... E ogni attimo a disposizione era fondamentale... perché non torna più indietro...

Ho ringraziato il cielo e chiunque ci sia di avermi concesso ancora del tempo con te. Una settimana ancora insieme. Una settimana per parlare con calma e dirci addio. Una settimana che, egoisticamente, avrei voluto fosse eterna.

Mi manchi. Oggi più che mai. Oggi... Come tutti i giorni...

lunedì 25 giugno 2018

un mese...una parentesi... delle persone splendide

Un mese, che cos'è un mese nell'arco di una vita? un attimo, una parentesi..
Ma a volte un mese può veramente cambiarti la vita. Perchè l'importante non è quanti secondi abbia un mese (oltre 2.4 milioni... fa paura). L'importante è come vivi questo tempo.
E per una volta nella mia vita ho deciso di impiegare al meglio un mese della mia vita.
28 giorni tutti per me.
Per mettermi in gioco.
Per affrontare le mie paure.
Per capirmi.
Per accettarmi.
Per capire chi mi stava accanto.
Per amare chi mi stava vicino.
Per amare me stessa.

E così facendo ho imparato un sacco di cose.
Perchè solo isolandomi dal mondo che ho sempre conosciuto, ho potuto vedere con occhi diversi. Non migliori o peggiori. Semplicemente diversi.
Perchè solo fermandoti puoi andare avanti, come quando ti trovi davanti a uno stop in una strada sconosciuta e guardando le opzioni scegli da che parte hai voglia di andare, anche se non è la strada conosciuta, ma è qualcosa che devi percorrere. Per te stessa. Per essere felice.
Non fermarsi è pericoloso, rischioso. Perchè a volte purtroppo si va avanti solo per inerzia, perchè si deve...perchè si ha paura di fermarsi e capire cosa veramente ci spinge ad andare avanti.
Ma alla fine solo fermandosi un attimo si riesce a scoprire il bello del viaggio che è anche guardare cosa ci circonda, non avendo troppa fretta, fermarsi quando si è stanchi o quando il panorama richiede un attimo di contemplazione. Anche se la vita è troppo breve e frenetica, certi momenti non possono tornare indietro. E solo fermandosi si trova la forza per andare avanti a testa alta. Per fare quello che è veramente giusto per noi.

E così ho intrapreso questo viaggio. Fermandomi un attimo. Ma nello stesso tempo muovendomi in modo inconsapevole verso la strada giusta per me, verso persone meravigliose che mi hanno fatto veramente aprire gli occhi.
Pechè solamente confrontandomi con qualcuno che ha esperienze differenti dalle mie ho potuto capire fino in fondo le mie esperienze. Perchè a volte solo guardando una forma geometrica da un punto di vista differente puoi capire veramente che forma è (un cubo o un parallelepipedo...? bah.. solo muovendoti lo puoi scoprire. Come in Flatlandia solo il punto di vista di qualcun altro ti permette di vedere che non sei in un mondo piatto... solo una sfera in un mondo piatto può elevarti e farti scoprire che tu umile quadrato vivi in un mondo bidimensionale che non è l'unico... solo la conoscenza e il supporto della sfera può elevarti a vedere il mondo da un'angolazione differente... una figura piana in un mondo tridimensionale)
Perchè solo guardandoti con gli occhi di qualcuno che ti vede da zero puoi essere quella che sei senza alcun filtro... semplicemente tu nel bene e nel male, nei momenti in cui con la tua forza e vitalità riesci a illuminare una stanza e in quelli tetri in cui rischi di avvolgere di ombre chi ti circonda. Ma questo ti permette di vederti partendo da zero. Partendo da nuovo.

Un mese.. un sacco di persone che mi sono entrate nel cuore.
Persone con cui mi sono confrontata e che indipendentemente dall'età anagrafica mi hanno fatto crescere.
Persone che mi hanno capita nei momenti brutti, di silenzio e di lacrime. Ti lascio stare perchè vedo che è un giorno no...
Persone con cui mi sono sfogata e mi hanno ascoltato. AHHHHHHH non ce la faccio più
Persone che si sono sfogate e ascoltandole ho capito di più su me stessa. Ho paura... non so se sto facendo abbastanza
Persone con cui ho condiviso le mie paure e le mie debolezze, e con cui ho mostrato il mio lato più forte e solare.
Persone con cui ho condiviso i miei bicchieri fucsia.... (grande onore e simbolo di distinzione...)
Persone con cui ho riso come una matta, con ore intere di risate contagiose e compulsive ininterrotte... che alla fine eravamo con le lacrime agli occhi (rido ancora da sola come una pazza al ricordo) Ma che coglioni... ancora piangi... e basta hai rotto il ...
Persone che mi hanno fatto sentire a casa un paio di calzini morbidosi tata, so che li usi
Persone che data la mia totale incapacità di farmi viva, non avrò vicine come vorrei e meriterebbero.
Persone che sono sempre nei miei pensieri... e che saranno sempre nel mio cuore.

1 mese...
4 settimane...
28 giorni...
672 ore...
40320 minuti...
un solo unico nuovo inizio....
un sacco di persone, Donne, che hanno riempito il mio umile cuore....

domenica 3 giugno 2018

Arco.. quanto mi sei mancato....

E la giornata è iniziata così... con la sveglia che suona alle 6.00 e tu stanca appena rientrata dalle ferie ti chiedi... perchè? perchè lo sto facendo...?
Ebbene si, dopo quasi 3 anni di praticamente totale inattività da qualsiasi cosa fosse legata all'arco ti trovi a svegliarti all'alba, assonnata ti cacci sotto la doccia per svegliarti, ti infili jeans (che ne bosco non si sa mai), una maglietta (si... 3 per sicurezza, io mi vesto a cipolla) e una felpa. Prendi arco, faretra, frecce, scarponi e te ne esci di casa. Per andare a tirare.
Quando ancora fa freddo, nonostante la giornata si tramuterà in un forno.
Quando ancora non ci sono in giro nemmeno i ciclisti.
Quando ancora non c'è traffico in autostrada in direzione del lago.
Quando ancora il tuo cervello non si è svegliato (per fortuna non guidavo io).
Quando ancora non hai avuto tempo di riflettere troppo sul perchè lo stai facendo.
Quando ancora non ti sei soffermata a pensare a che figuraccia farai dopo questa lunga inattività.
Quando ancora non hai avuto la voglia di pensare perchè avessi rifiutato l'arco.
Ma via che si va. Direzione Solferino. Direzione gara Fiarc.
perchè? perchè lo sto facendo...?
Perchè non ho voglia di stare ferma
Perchè non ho voglia di vivere al meglio questa giornata di libertà all'aria aperta che domani si torna al lavoro
Perchè non ho voglia di essere inerme a osservare la mia vita rimpiangendo quello che mi faceva stare bene
Perchè qualcuno me l'ha chiesto... dai vieni non puoi mancare e non ho saputo dire di no
Perchè qualcuno mi ha fatto ricordare come ero con il mio arco... frizzante
Perchè qualcuno involontariamente mi ha fatto capire che mi piace come sono io con l'arco
Perchè con l'arco si incontrano persone splendide che ti fanno sentire a casa, ti scaldano il cuore
Perchè con l'arco in mano posso essere me nella versione migliore, nessun pensiero se non ridere, tirare e ancora ridere
Perchè con l'arco...sto semplicemente bene

Ed eccomi qua a fine giornata a farmi la fatidica domanda.. Perchè...? Perchè non l'ho fatto prima...?
Inutile piangere sul latte versato. Ora non resta che adagiare il mio amato longbow salutarlo e dirgli "Ci vediamo il prossimo fine settimana".
Mentre un sorriso compare sul mio viso.
Mentre mi sento leggera come non mi sentivo da tanto.
Mentre mi accorgo che tutti i fantasmi che mi hanno frenata nel tiro, semplicemente... se ne sono andati via

martedì 15 agosto 2017

Perchè come sto non lo so nemmeno io....

"Come va Ele?.... Scusa.. che domanda del cazzo che ti ho fatto... Scusa...non so cosa dire in questi momenti. Perchè io non sono da frasi di circostanza. E qualsiasi cosa ti direi insulterei la tua intelligenza. E poi una frase passerà, con il tempo il dolore passerà mi sembra una presa in giro e non potrei che farti arrabbiare"
Eccole le parole vere e sincere che riscuotono il mio apprezzamento.
Perchè come cazzo volete che stia? "Bene" è la mia risposta di circostanza alla domanda che tutti mi fanno "Come stai...?"
Perchè è questo che la gente si aspetta quando emette questa frase di circostanza. Che tu stia meglio, che ti stia riprendendo. E da me che io sia forte e pronta a gestire la situazione.
Ma... colpo di scena... non lo sono!
Sono stanca... sono triste.... sono incazzata... sono triste.
Per una maniaca del controllo come me e che ama nascondere le proprie emozioni agli occhi di tutti, questo è stato il periodo peggiore della mia vita. Ecco come mi sento.
Impotente. Vedere morire una persona che ami e non poter fare nulla. Solo attendere ed essere presente per goderti i momenti che puoi, nel bene e nel male. E tu non puoi fare nulla. E non riesci a fare nulla, nemmeno pregare perchè tu sei nulla, non puoi nulla. Solo soffrire e sorridere per il tempo concesso...
Frastornata. Perchè tutto è successo troppo in fretta. Forse è un bene, ma io non ho avuto il tempo di accettare la cosa. E ancora non mi sembra vero, spero ancora sia un lungo e infinito incubo da cui mi sveglierò presto....
Stanca. Ho corso.. corso... mi sono fatta in quattro per trovare le forze per esserci quando serviva e quando dovevo, raschiando il fondo del barile e ancora più in fondo, sempre più un fondo per trovare le forze. E poi... tutto è finito. Ma no... le forze servono ancora di più per tutta la burocrazia e affini... e continui a raschiare, sempre più in fondo... senza renderti conto che hai scavato talmente tanto che hai trovato l'acqua e la tua buca si sta riempiendo con te dentro. Ma devi andare avanti a scavare... Sperando arrivi presto il giorno in cui potersi fermare... respirare e recuperare le energie...
Fragile. Perchè lo sono e mi sento fragile. Vorrei solo che tutto il mondo mi permettesse di esserlo. Senza rompere in coglioni. Senza aspettarmi da me che io sia forte e reagisca. Perchè si, sono forte, ma ora ho bisogno di stare nella mia fragilità e debolezza.
Arrabbiata. Sono incazzata con la vita, con il 2017 con tutti. Ho una tale rabbia dentro che potrei esplodere. Sono arrabbiata con te perchè non mi hai aspettato. Non mi hai dato l'ultimo bacio e l'ultima carezza. Perchè mi hai lasciato sola. Perchè non mi hai detto addio. Perchè non mi hai permesso di esserti accanto negli ultimi momenti e tenerti stretta la mano e sussurrarti "Papi, ti voglio bene, andrà tutto bene ora..." Arrabbiata con Dio perchè ti ha preso con se. E perchè poteva risparmiarti le batoste di questo fottutissimo 2017. Arrabbiata con me stessa perchè ti ho lasciato morire da solo. E perchè non sono stata la figlia che tu meritavi e volevi, e quando lo sono diventata non potevo comunque cancellare il passato. Arrabbiata con il mondo. Perchè va avanti come se non fosse successo nulla. E non capisce che uomo straordinario ha perso. Arrabbiata con la vita perchè va avanti lo stesso.
Triste. Per me, perchè mi manchi. Ma la mia tristezza è dettata dal mio profondo egoismo: ti avrei voluto sempre accanto a me, per me tu eri immortale. Perchè tutto quello che volevo per i miei 35 anni erano le tue coccole, un abbraccio e perchè no, un'altra bastonata a tre sette...mangiare cinese con te davanti a del buon vino, ascoltando Pierangelo Bertoli.
Sollevata Che tu abbia smesso di soffrire e che possa essere finalmente in pace. Di non dover dormire con il telefono con la suoneria al massimo accanto a me per paura di non sentire una chiamata notturna.
Vuota. Perchè una parte di me se ne è andata. E fino a quando la tristezza non avrà fatto il suo lavoro non potrò non ricordarmi di te senza sentire una coltellata allo stomaco che mi zittisce.

Quindi al prossimo che mi chiederà "Come Stai?" Non potrò che rispondere "Bene, grazie"
Tanto... chi veramente mi vuole bene e mi conosce non me lo chiede. Ma mi guarda in faccia e mi abbraccia e mi sopporta anche in questi momenti...

giovedì 3 agosto 2017

Ciao Papilli.....

3 Agosto 2017
"Quando si muore si diventa santi sulla bocca di tutti. Non farmi diventare santo perchè muoio" questo mi dicesti qualche anno fa.
"Tu santo? Impossibile!" Ti ho risposto.
E oggi, mantengo la mia promessa.

Non eri un santo. Eri un uomo.
Non eri perfetto. Eri umano.
Non avevi un carattere facile. Eri cocciuto e testone.
Non eri docile. Eri fermamente convinto dei tuoi principi e avresti fatto a botte per difenderli.
Non sapei esprimere a parole quello che sentivi e provavi. Ma eri capace di comunicare con i tuoi splendidi occhi celesti il tuo amore, le tue apprensioni e la tua stima.

"Avrei voluto essere più presente" mi hai detto pochi giorni fa. Ma ti saresti gettato nel fuoco per me, per la mamma. Quando avevo bisogno tu c'eri. Per me, per la mamma, per i tuoi fratelli e per chiunque ti volesse bene. A modo tuo. Da orso.
"Sono stanco di essere un peso" hai detto a un tuo amico. Lo so che mi arrabbiavo quando mi facevi tribulare per il pc. Ma a parte questo non sei mai stato un peso. Eri il mio Faro. La mia Roccia. Il mio papino.

Dio, il caso, il destino, la genetica, ha voluto che fossi tu mio padre. E chiunque sia stato l'artefice lo ringrazio. Perchè non avrei voluto nessun altro papà. Nel bene e nel male, sei il mio papà.
Un grande uomo. Leale. Onesto. Caparbio.
Un uomo di cui ho stima e orgoglio.

Ho paura. Ci sono tappe importanti della mia vita in cui avrei voluto averti accanto. Ma so che ora veglierai su di me e sulla mamma da un luogo senza sofferenza e dolore. Perchè nella vita ne hai passate tante. E ti meriti un po' di serenità.

TI voglio bene papà.
Buon proseguimento.....